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Rifiuti

Legambiente, Comuni Ricicloni 2013: Ponte nelle Alpi il migliore. 330 realtà sono rifiuti-free

Ermete Realacci avverte: “La Tares va cambiata, deve essere modulata sull’efficienza della raccolta”.

Il 16% dei Comuni italiani supera il 65% di raccolta differenziata per un totale di 7,8 milioni di persone distribuite in 1293 centri cittadini. Sono i dati che emergono dal rapporto di Legambiente sui cosiddetti Comuni Ricicloni 2013 che sono stati premiati a Roma nell’ambito della XX edizione di questa iniziativa che è portata avanti con il patrocinio del ministero dell’ambiente e la collaborazione dell’Anci e di associazioni impegnate nella promozione del rispetto e della difesa dell’ambiente.

Nel Nord Italia si registra il maggior numero di Comuni Ricicloni, ben l’85,5% del totale, con il Veneto che si distingue tra tutti perché il 65,4% dei suoi Comuni possono essere definiti “ricicloni”, per la gioia del presidente Luca Zaia che definisce i suoi conterranei “un esempio e un modello a livello nazionale”.

Il Comune che ha la più alta percentuale di raccolta differenziata è Ponte Nelle Alpi, in provincia di Belluno, che ha ottenuto il riconoscimento di Comune Riciclone per eccellenza anche nelle tre precedenti edizioni del rapporto. E proprio Belluno è il capoluogo del Nord più virtuoso con il 70,4% di raccolta differenziata, mentre a Sud i più diligenti sono i salernitani che possono vantarsi di aver raggiunto una percentuale di raccolta differenziata del 68,5%.

Per quanto riguarda i comuni con meno di 10mila abitanti, a Nord il migliore e Zero Branco (in provincia di Treviso), al Centro Serravalle Pistoiese (Pistoia) e al Sud Monte di Procida (Napoli).
Tra i centri con più di 10mila abitanti il plauso va a S. Orsola Terme (in provincia di Trento), Montelupone (Macerata) e Casal Velino (Salerno).

Una bella novità del dossier sui Comuni Ricicloni del 2013 è il fatto che esistono anche realtà che riescono a raggiungere percentuali di raccolta differenziata superiore addirittura al 90% e che vengono definiti Comuni rifiuti free. In totale sono 330 e hanno drasticamente ridotto la quantità di rifiuto secco indifferenziato (meno di 75 kg all’anno per abitante) grazie a iniziative come la raccolta porta a porta, la tassazione del servizio, efficaci campagne di comunicazione per sensibilizzare i cittadini, la promozione del compostaggio domestico, utilizzo dell’acqua del Sindaco per ridurre l’uso di bottiglie di plastica, applicazione di politiche del “chi inquina paga”, in base alle quali la tassa sui rifiuti viene ridotta al cittadino virtuoso.

E proprio la Tares è un argomento su cui il presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, Ermete Realacci, vuole porre l’attenzione, ritenendo che questa imposta andrebbe modulata sull’efficienza della raccolta e non sui metri quadri.

Un altro dato interessante che emerge dal dossier di Legambiente è che le migliori esperienze sono quelle consortili su scala territoriale più ampia, infatti più della metà del totale dei cittadini dei Comuni Ricicloni (che abbiamo detto essere 7,8 milioni) sono serviti da sistemi omogenei e collaudati garantiti dai consorzi (per esempio Fiemme Servizi in Trentino, Cosmari nelle Marche, Publiambiente in Toscana) che raccolgono con il porta a porta i rifiuti di 4,5 milioni di persone permettendo di riciclare a un costo più basso.

Fonte e infografiche: Legambiente (seguendo il link si può scaricare l’intero dossier)

Infografica Legambiente | Comuni Ricicloni 2013 Infografica Legambiente | Comuni Ricicloni 2013 Infografica Legambiente | Comuni Ricicloni 2013

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