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ECOLOGIA

L’inquinamento all’interno del corpo

L’inquinamento non è solo nell’acqua, nella terra e nell’aria, ma anche all’interno dei nostri corpi. Una rilevazione dei CDC di Atlanta mostra che la popolazione USA mantiene livelli significativi e stabili di metalli pesanti e pesticidi nelle proprie cellule.

Si misura, si parla e si discute di inquinamento dell’aria, dell’acqua e del terreno, ma spesso si trascura di parlare di quello che ci dovrebbe preoccupare di più: l’inquinamento  all’interno dei nostri corpi.

L’organismo ha delle difese naturali contro le sostanze tossiche: se ne occupano quotidianamente l’apparato digerente, il fegato e i reni. Tuttavia la rivoluzione industriale e la chimica in pochi decenni hanno introdotto nella biosfera elementi e composti contro cui gli organismi non hanno difesa, perché non sono mai stati presenti duranti  milioni di anni di evoluzione (1). Il ritmo di esposizione a questi inquinanti è in genere  più elevato della velocità con cui l’organismo se ne disfa.

Di conseguenza, le sostanze tossiche si accumulano nell’organismo. Il report pubblicato di recente dal CDC di Atlanta non lascia adito a dubbi: nel sangue della popolazione USA sono presenti livelli significativi di almeno 8 metalli pesanti ed altrettanti residui di pesticidi, oltre alla nicotina, al benzene e al fluorene.

Il grafico in alto mostra i livelli ematici mediani di Arsenico, Cesio e Piombo, mentre il fondo al post sono riportati Cadmio, Bario, Cobalto e Mercurio. (2) La maggior parte degli inquinanti è inoltre stabile nel tempo, con l’unica eccezione della nicotina, che si è dimezzata e del piombo che è in lieve calo.

Questi livelli di contaminazione  indicano che i nostri corpi sono diventati delle vere e proprie discariche. E’ difficile valutare l’impatto sulla salute di centinaia di sostanze tossiche interagenti tra loro, anche se in piccola quantità: cancro, problemi circolatori, stress, perdita di attenzione, demenza senile?

Una recente ricerca californiana mostra ad esempio che donne nate tra il 1959 e il 1967, prima della messa al bando del DDT (non monitorato nelle tabelle CDC), mostrano problemi di ipertensione poichè sono state esposte all’insetticida durante la loro fase prenatale.

Come disintossicarsi? Mangiando cibi sani (leggi biologici, cioè senza pesticidi) ed evitando il più possibile il contatto con sostanze chimiche di sintesi sia in casa che al lavoro.

Attenzione inoltre alle diete rapide. Perdere peso in fretta può avere l’effetto indesiderato di spostare le sostanze tossiche dai tessuti adiposi al sangue, per poi  depositarsi nei muscoli o nel cervello dove potrebbero fare più danni.

(1) Ad esempio metalli come Piombo, Mercurio, Uranio, Cadmio Cromo e Cesio che non si trovano naturalmente nell’ecosistema, oltre ai milioni di composti chimici di sintesi, dal DDT in giù.

(2) Il valore mediano è quello che divide in due la popolazione: ad esempio nel caso dell’Arsenico, metà degli americani ha meno di 8 µg/litro e l’altra metà ne ha di più. Il CDC usa la mediana e non la media perchè quest’ultima verrebbe notevolmente alzata dai valori molto elevati presenti in una piccola percentuale della popolazione. In molti casi, il 5% della popolazione più esposta presenta livelli  di inquinanti anche oltre 10 volte più alti del valore mediano.

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