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Cronaca ambientale

L’ombra di Fukushima sulle Olimpiadi di Tokyo 2020

Tokyo si è svegliata con una buona notizia stamattina: sarà il Giappone la sede per le Olimpiadi 2020. Ma con l’ombra di Fukushima.

Tokyo è stata scelta oggi sede per le Olimpiadi del 2020: dimenticherà il Giappone e dimenticherà il mondo il disastro nucleare ancora in corso di Fukushima Daiichi? Infatti nonostante la grande fiducia mostrata e messa in atto dal CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, al Giappone resta tanto da fare per riconquistare la fiducia dell’opinione pubblica in merito alla questione Fukushima, ossia l’incidente nucleare ancora in atto in Giappone da quel 11 marzo 2011 quando prima il terremoto e poi lo tsunami causarono il danneggiamento della centrale nucleare di Fukushima Daiichi.

La promessa di Tokyo è quella di rimettere a posto tutto e di consegnare ai Giochi Olimpici una nazione sicura, sorridente e efficiente, quale siamo abituati a immaginare da sempre il Paese del Sol levante. E proprio qualche giorno fa il Governo ha annunciato di aver stanziato 360 milioni di euro per aiutare la TEPCO a mettere in sicurezza l’area.

Intanto i delegati giapponesi ieri a Buenos Aires sono stati sommersi dalle domande relative alla crisi di Fukushima che proprio nel medi di agosto ha fatto registrare episodi piuttosto gravi, come la continua perdita di acqua radioattiva nell’Oceano Pacifico e la radioattività fuori controllo nei pressi della centrale.

Ma Tsunekazu Takeda presidente per la candidatura di Tokyo ha risposto a tutte le questioni e ai dubbi con aplomb nipponico, dicendo:

I 35 milioni di persone che abitano nella regione di Tokyo vivono in condizioni normali. Non hanno problemi. Attualmente il livello di radiazioni di Tokyo è paragonabile a quello di Londra, Parigi e New York: assolutamente senza rischi.

Via | Les Echos

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