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Cronaca ambientale

Erri de Luca e i sabotaggi alla TAV tra polemiche e minacce di querela

Erri de Luca ex militante di Lotta continua ma sopratutto raffinato intellettuale, scrittore e poeta non usa mezzi termini per la Tav in Val Susa e le sue parole scatenano polemiche e minacce di querela

Impazza da qualche giorno la polemica innescata da Erri de Luca poiché ha dichiarato all’HP Italia che i sabotaggi alla TAV:

Sono necessari per far comprendere che la Tav è un’opera nociva e inutile.

Per de Luca usare le cesoie per tagliare le recinzioni ai canieri della TAV in Val di Susa è una forma di sabotaggio, ma il procuratore Giancarlo Caselli non è d’accordo e lo ha bacchettato, richiamo esteso anche a Ganni Vattimo, perché affermazioni che lambiscono quelle zone del terrorismo che portano alla memoria la buia stagione degli anni’70. La polemica nasce all’indomani del 30 agosto quando dopo l’incendio al capannone della Gomont di Bussoleno impegnata per la TAV sono stati arrestati due militanti. ma questo sabotaggio De Luca lo considera un male inevitabile; il procuratore Caselli lo valuta atto di violenza e invita a prenderne le distanze. Distanze che De Luca non prende, appunto e per cui rilancia, annunciando la sua presenza il prossimo 5 ottobre in Val di Susa.

Eccesso di allarmismo? Censura della libertà di opinione? La faccenda non è complessa come sembra: da un lato c’è una questione squisitamente ambientale legata al territorio della Val Susa e alla volontà di chi lo abita, dall’altra come fa notare De Luca una questione squisitamente finanziaria:

Non è una decisione politica, bensì una decisione presa dalle banche e da coloro che devono lucrare a danno della vita e della salute di una intera valle. La politica ha semplicemente e servilmente dato il via libera.

Di mezzo le polemiche e una possibile querela annunciata dalla Ltf, la società che gestisce la Tav che annuncia contro de Luca. A oggi non sappiamo ancora se l’ufficio legale ha presentato l’esposto, ma probabilmente la questione richiederebbe una sana discussione con tutte le parti coinvolte anche se De Luca si dice certo di una cosa:

Mi arrogo però una profezia: la Tav non verrà mai costruita. Ora l’intera valle è militarizzata, l’esercito presidia i cantieri mentre i residenti devono esibire i documenti se vogliono andare a lavorare la vigna. Hanno fallito i tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l’unica alternativa.

Via | No Tav, La Stampa

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