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Gli stormi sulle città, foto e video delle spettacolari acrobazie in volo degli storni

Gli storni ci incantano con i loro spettacolari voli sulle città sebbene causino diversi problemi in materia di igiene (sporca con il guano)

Gli storni sono uccelli gregari che vediamo volteggiare nei cieli in corposi stormi. Ci incantano indubbiamente con le loro acrobazie in volo ma portano anche numerosi problemi a causa del loro elevato numero che ci dice che i predatori sono assenti. Sono onnivori e molto adattabili e hanno scelto le città e non solo le campagne per vivere. Il perché si siano spostati in ambienti urbani è presto detto: più cibo disponibile, meno freddo e meno vento. Ma gli storni, seppur graziosi da vedere in volo, lasciano a terra i loro ricordini, ossia il guano, che in taluni casi rappresenta una vera emergenza ambientale come è accaduto qualche mese fa a Roma.

I predatori naturali degli storni sono Falchi pellegrini, Gufi, Allocchi e Barbagianni la cui popolazione va incentivata con diversi interventi che devono partire dalla salubrità della zona ma ovviamente al centro di Roma diventa un po’ difficile convincerli a viverci.

Le evoluzioni acrobatiche in cielo degli storni

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La popolazione degli storni è in aumento nel Sud dell’Europa sopratutto in Francia, Spagna e Italia e nel nostro Paese la situazione appare molto complicata. Infatti alcune popolazioni di storni che vivono nel Nord Europa emigrano a Sud mentre le popolazioni che vivono nel Centro della nostra Penisola risultano essere stanziali. Le migrazioni iniziano a metà agosto e si protraggono fino alla prima decade di novembre portando da alcune aree dell’europa del Nord circa 10 milioni di storni.

In Italia, sopratutto nel Lazio e a Roma si è cercato di intervenire richiedendo l’aiuto della LIPU che ha escogitato un sistema di allarme sonoro che porta le popolazioni di storni a abbandonare la zona in cui vivono per scegliere un area più tranquilla ma a causa del taglio dei fondi per gli interventi ambientali si è arrivati alla ricrescita della popolazione.

Dunque, godiamoci le evoluzioni degli storni in cielo e al guano ci penseremo domani.

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