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Acqua

Giornata mondiale dell’acqua 2014: in Lazio l’acqua torna pubblica

In Lazio l’acqua torna pubblica attraverso l’abolizione degli ATO

L’acqua è un bene naturale e un diritto umano universale e domani 22 marzo è la Giornata Mondiale dell’acqua serve a celebrarlo con una bella notizia: in Lazio l’acqua torna a essere pubblica dopo che la Regione ha deciso per l’abolizione degli ATO ovvero Ambiti territoriali ottimali e ciò perché la gestione dell’acqua sarà legata al bacino idrografico. La legge è stata approvata lo scorso lunedì 17 marzo all’unanimità dal Consiglio regionale del Lazio e promossa dal Coordinamento romano Acqua pubblica.

In sostanza viene rispettato il referendum del 2011 attuato in Lazio con la Legge popolare n.31 per la gestione pubblica e partecipata del servizio idrico. In questa Legge le istanze promosse dal referendum sono accolte e l’acqua torna sotto l’amministrazione degli enti pubblici senza fine di lucro. Commenta il Forum italiano dei Movimenti per l’acqua

Una legge che rimette al centro finalmente gli enti locali, delineando gli ambiti territoriali ottimali sulla base dei bacini idrografici e dando la possibilità ai comuni di organizzarsi in consorzi e di affidare il servizio anche ad enti di diritto pubblico, tutelando al contempo la partecipazione delle comunità locali nella gestione di questo bene fondamentale, anche rispetto alle generazioni future.

Per sottolineare la necessità di approvare la legge sono giunte anche 37 mila firme di cittadini indirizzate proprio alla Regione Lazio. In sostanza ora accade che entro 6 mesi dovranno essere individuati gli “ambiti di bacino” e dunque aboliti gli ATO. Gli “ambiti di bacino” sono su base provinciale e per ogni comune ci sarà un diretto rappresentante per quella gestione integrata dell’acqua. E’ stato istituito anche il Fondo di ripubblicizzazione ovvero una risorsa economica destinata a quei comuni che intendono scollegarsi dai privati per la gestione dell’acqua passando così alla gestione pubblica.

Ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti:

È la vittoria di cittadini e istituzioni che hanno combattuto insieme perché l’acqua restasse un bene di tutti. Questa legge è in linea con l’esito referendario e riconosce la tutela pubblica su un bene comune, scarso e limitato, come l’acqua ancora una volta dimostrato che si può cambiare davvero il volto di questa regione e soprattutto il suo rapporto con la comunità: il testo approvato è infatti il frutto di un lavoro di concertazione tra cittadini, movimenti, Enti Locali, Consiglio e Giunta.

In pratica l’acqua sarà gestita sulla base del bilancio idrico, ovvero i prelievi e la naturale ricostituzione del bilancio idrico dovranno essere in equilibrio. Questo bilancio sarà aggiornato almeno ogni cinque anni e ogni anno invece le autorità di bacino renderanno note le perdite sulle reti di distribuzione. Gli ambiti di bacino saranno sotto il governo dell’autorità di bacino composta dagli enti locali rappresentati dai delegati degli enti locali che prendono parte alle “assemblee decisionali di bacino”.

In base all’art.6 della Legge popolare N.31:

Le opere di captazione, gli acquedotti, le fognature, gli impianti di depurazione e le altre infrastrutture e dotazioni patrimoniali afferenti al servizio idrico integrato sono di proprietà degli enti locali e sono assoggettati al regime proprio del demanio pubblico.

Ben tornata acqua pubblica.

Via | Sora24, Occhio Viterbese, Regione Lazio
Foto | Forum Italiano dei movimenti per l’acqua

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