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Agricoltura

Rapporto IPCC: i rischi per la produzione agricola

Gli effetti del global warming si fanno già sentire sulle rese di grano e mais e in misura minore di riso e soia. Gli eventi climatici estremi provocheranno aumenti del prezzo del cibo.

Il quinto rapporto del secondo gruppo di lavoro dell’IPCC sull’ impatto dei cambiamenti climatici è on line da oggi (il traffico sul sito potrebbe rendere difficoltoso l’accesso, qui si può trovare un’altra fonte).

Iniziamo a parlare di uno dei temi più rilevanti: l’impatto sulla sicurezza alimentare. Sulla base di molti studi che riguardano diverse regioni del pianeta e tipologie di raccolto, gli impatti negativi dei cambiamenti climatici sono stati più comuni di quelli positivi. I pochi casi positivi riguardano zone ad elevata latitudine e non sono conclusivi.

Come si può vedere dal grafico in basso, il global warming ha già ridotto le rese di frumento e mais a livello globale, mentre l’impatto su riso e soia è stato più contenuto. E’ da notare che, contrariamente a quanto normalmente si pensa, la riduzione di resa sarà più marcata nelle zone temperate rispetto a quelle tropicali.(1)

L’impatto sulla sicurezza alimentare riguarda soprattutto la componente agricola, anche se gli aspetti distributivi non sono marginali: dai tempi del quarto rapporto del 2007, gli eventi climatici estremi hanno determinato un significativo aumento dei prezzi.

In queste situazioni, sono soprattutto le componenti più povere della popolazione a soffrire per gli elevati costi del cibo, e le rivolte alimentari tendono a diffondersi.
(1) Questo grafico (p. 36 del rapporto) mostra le previsioni di variazione % decennale delle rese per i 4 principali raccolti e per le zone del pianeta. I numeri in parentesi sopra alle barre mostrano il numero di studi presi in considerazione. Nel caso del grano la mediana è a -2%, con un range da -6% a 0). Il riso ha una mediana prossima allo zero, ma il range varia da -3,5% a +0,5%.

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