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Clima

Con più CO2, il carbonio si accumula nel suolo desertico, ma questo non fermerà i cambiamenti climatici

L’esperimento ha rilevato più carbonio nel deserto del Nevada simulando livelli maggiori di CO2, ma con le condizioni climatiche attuali. I risultati con temperature maggiori e meno pioggia sono del tutto imprevedibili.

I deserti ci aiuteranno contro il global warming? Forse, ma non illudiamoci troppo.

Secondo i risultati di uno studio appena pubblicato, le zone desertiche del pianeta potrebbero assorbire nel suolo più carbonio di quanto si ritenesse finora. Per dieci anni è stato infatti analizzato il comportamento di un ecosistema naturale nel deserto del Nevada (il video in alto ci dà un’idea dell’ambiente desertico) sottoposto ad un flusso maggiore di CO2 per simulare livelli atmosferici “da incubo” di 550 ppm.

I risultati non mostrano una maggiore crescita della biomassa a causa della potenziale fertilizzazione da CO2, ma un maggiore accumulo di carbonio nel suolo, tra il 15 e il 28% in più.

Secondo gli autori, in un pianeta iperinquinato dalla CO2 i deserti potrebbero contribuire ad un maggiore assorbimento delle emissioni totali di CO2 tra il 4 e l’8%. Questa “notizia” è però sostanzialmente irrilevante per due motivi:

(1) Se la follia industrial-capitalista dovesse davvero portare la CO2 a 550 ppm, gli effetti sugli ecosistemi aricoli produttivi sarebbero talmente gravi da rendere ridicolmente inutile il piccolo assorbimento di anidride carbonica dei deserti;

(2) Questo esperimento è del tutto riduzionista, perchè è stato fatto solo irrorando le piante con più CO2, ma a condizioni climatiche invariate. Le probabili maggiori temperature e minori precipitazioni potrebbero vanificare totalmente i risultati di questo studio. D’altra parte gli stessi autori affermano che la biomassa non è aumentata in presenza di più CO2 a causa della variabilità delle piogge.

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