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ECOLOGIA

Nucleare sempre più caro in Francia nonostante gli sforzi di Ségolène

La Corte dei Conti francese prevede che il costo del nucleare, che rappresenta i tre quarti dell’energia elettrica nazionale, aumenterà fortemente a causa degli investimenti per la manutenzione del vecchio parco dei reattori.

Non si tratta certo di una buona notizia per la Francia che ha messo quasi tutte le sue uova (75%) nel paniere nucleare. Secondo la Corte dei Conti francese (lo riporta Le Figaro, non certo sospettabile di simpatie ambientaliste) il costo dell’energia prodotta dall’Uranio dovrà aumentare fortemente a causa degli importanti investimenti ormai necessari sul vecchio parco reattori: 33 su 58 hanno più di trent’anni (fonte database PRIS).
Il costo medio è già cresciuto del 20% tra il 2010 e il 2013, da 50 a 60 euro al MWh.

Nonostante le promesse del nuovo ministro dell’ambiente Ségolène Royal di voler stabilizzare il prezzo dell’energia nei prossimi tre anni, la Corte ritiene che l’aumento sarà dovuto soprattutto (+118%) ai massicci investimenti necessari per prolungare la vita dei reattori attuali oltre lo standard di 40 anni; si parla di qualcosa come 90 miliardi di € da qui al 2030, quindi assai più dei 55 stimati da Electricité de France.

E’ da notare che con questa cifra si potrebbero installare  circa 90 GW di eolico che potrebbe sopperire a circa un terzo dell’attuale produzione di energia elettrica (1).

Un peso minore, ma non trascurabile è dato dall’aumento dei costi dell’Uranio, del personale, della logistica ecc.

La nuova centrale EPR in costruzione a Flamanville sta viaggiando con 4 anni di ritardo e finirà con il costare 8,5 miliardi di €, cioè il triplo del budget iniziale.

(1) Il costo indicativo dell’eolico è di circa 1€ al watt.Con 90 GW si potrebbero produrre indicativamente 180 TWh ogni anno; si tratta di uno scenario realistico, dal momento che il potenziale eolico francese è pari a circa 560 TWh/anno

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