Seguici su

Animali

Tiger day: il 97% delle tigri diminuite in 100 anni, quante ne restano non si sa

Sappiamo quante tigri sono scomparse negli ultimi 100 anni: il 97% delle diverse popolazioni selvatiche, ma non sappiamo quante ne restano ancora

Il WWF rilancia la campagna per la protezione della tigre ricordandoci che oggi è il Tiger Day, la Giornata mondiale della tigre, istituita nel 2010 al Summit sulla tigre a San Pietroburgo, fortemente voluto da Putin. Molte celebrities si sono mosse per evitare che la tigre si estingua, come Leonardo DiCaprio che al Summit di San Pietroburgo era presente.

A oggi stime di esperti ci dicono che sul Pianeta potrebbero essere rimasti circa 3000 esemplari di tigre a fronte delle 100 mila presenti nel 1913 e dal 2010, ossia dal dopo Summit sembra che la popolazione non sia aumentata, per cui l’obiettivo Tx2, ossia raddoppiare il numero di tigri selvatiche entro il 2022, potrebbe non essere raggiunto.

Spiega Michael Baltzer, capo del WWF Tigers Alive Initiative in merito alla stima sulla popolazione di tigri selvatiche ancora esistenti:

Questa cifra era solo una stima. Nel 2010 molti paesi non avevano intrapreso sistematiche indagini nazionali sulla tigre. Ora molti lo hanno fatto o lo stanno facendo, ma non tutti, lasciando grandi vuoti nella nostra conoscenza e dubbi sul reale status che sembra ogni giorno sempre più grave. Fino a quando non sapremo quante tigri esistono e dove sono, non possiamo sapere il modo migliore per proteggerle

Le cause per cui le tigri rischiano l’estinzioni sono sostanzialmente tre: bracconaggio, conflitto uomo-animale e cambiamenti climatici. Ma a destare maggiore preoccupazione al momento è sopratutto la piaga del bracconaggio per cui le tigri sono cacciate assieme agli elefanti per l’avorio e al rinoceronte per il suo corno. TRAFFIC, il network di monitoraggio del commercio illegale di fauna selvatica rende noto che tra il 2000 e il 2014 almeno 1590 tigri sono state oggetto di sequestro. Ma si presume che il traffico sia più elevato. I Paesi interessati al costante monitoraggio e all’accrescimento delle popolazioni di tigri selvatiche sono India, Nepal e Russia che sono consapevoli del numero di animali ancora vivi mentre Bhutan, Bangladesh e Cina si stanno attrezzando. A non disporre di dati sono la Malesia, Indonesia, Thailandia, Myanmar, Laos, Cambogia e Vietnam.

La protezione è sostenuta dalla Banca Mondiale attraverso il progetto Global Tiger Recovery Program (GTRP) e il prossimo Vertice mondiale sulla Tigre si terrà in Rajastan in India a ottobre alla presenza di circa 200 esperti provenienti da tutti i paesi coinvolti.

In India il progetto della Banca Mondiale però non è ben visto dagli ambientalisti che temono che il programma di investimento possa rappresentare un tentativo di “immischiarsi” con gli sforzi ecologici sostenuti dall’India e i suoi enormi investimenti in diversi progetti di sviluppo, quali dighe e progetti industriali.

Ha detto Jairam Ramesh ministro indiano dell’Ambiente:

Al vertice è probabile che cercheremo di rafforzare ed espandere un sistema per le riserve destinate alla tigre attraverso 13 paesi, tra cui India, Indonesia, Thailandia, Cina e Russia, che ospitano la popolazione di tigri che sta rapidamente diminuendo. Discuteremo anche le questioni controverse come il bracconaggio e gli allevamenti di tigri in Cina, le cui ossa sono usate nei farmaci. Gli esperti ritengono siano rimaste circa 3.500 tigri allo stato selvatico a causa della contrazione dell’ habitat contrazione e del bracconaggio. L’ultimo censimento ci diveva che lo scorso anno in India c’erano 1400 tigri.

Via | Deccan Herald
Foto | International Tiger Day@facebook

Ultime novità