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Biciclette

Diego De Lorenzis M5S: “Controsenso per biciclette cancellato con i voti del Pd”

Nonostante il parere positivo dei pentastellati presenti in Commissione Trasporti, l’emendamento per il senso unico eccetto bici detto anche controsenso per biciclette è stato soppresso con i voti di Forza Italia, Lista civica e Pd. Com’è andata ce lo racconta Diego De Lorenzis in Commissione per il M5S

Sembrava fatta per l’approvazione dell’emendamento per il senso unico eccetto bici detto anche controsenso per biciclette quando Scelta Civica in Commissione Trasporti ha presentato la proposta di soppressione. Eppure a proporre l’emendamento era stato l’On. Paolo Gandolfi (Pd) che aveva raccolto consensi circa la votazione; erano d’accordo anche Forza Italia e Scelta civica. Ma poi qualcosa si è inceppato. Sul come sia andata ce lo dice Diego De Lorenzis che ho raggiunto al telefono e disponibile anche a Ferragosto.

D.: Onorevole cosa è successo in Commissione Trasporti e perché si è deciso di sopprimere l’art.8 che istituiva il controsenso ciclabile?

R.: Scelta civica ha proposto quanto emendato e l’ipotesi più plausibile è che sia accaduto per ignoranza della materia. Il Pd aveva dato a Gandolfi rassicurazioni circa il sostegno così come pure il Presidente Meta, poi però hanno fatto marcia indietro. La deputata di Scelta Civica ha riferito alla Commissione di aver parlato con rappresentanti della Polizia Municipale, Stradale ecc. e le hanno detto che questa norma avrebbe potuto essere pericolosa. Quindi tutti gli altri hanno votato per la cancellazione. Noi M5S ovviamente ci siamo opposti.

D.: Quindi nessuno ha portato studi in tal senso, ossia sulla presunta pericolosità del transitare in strada con la bicicletta in controsenso? Perché abbiamo studi che al contrario ci dicono che sia invece molto più sicuro il senso unico eccetto biciclette non solo per i ciclisti ma anche per gli automobilisti.

R.: Ho presentato io lo studio sui tassi di incidenti a Bruxelles che si verificano per il 95% nelle strade con traffico tradizionale, mentre nelle strade in cui vige il controsenso per biciclette il tasso scende al 5%.

D.: Come pensate di riprendere l’emendamento a questo punto?

R.: Abbiamo chiesto all’On.Gandolfi di aprire un confronto all’interno del suo Partito e sembra che l’emendamento dovrà essere ripresentato in Senato. La mia richiesta è di riprescarlo in Commissione prima che arrivi al Senato senza modifiche e che ritorni poi a noi. Va ripreso perché è una pratica che come dimostra l’esperinza avuta in altre città europee rende sicura la strada per tutti. Tra l’altro molte amministrazioni che già l’avevano adottata, come Bologna o Reggio Emilia, sono ora fuorilegge.


D.: Il Codice della Strada così com’è sembra essere giunto al capolinea?

R.: E’ necessario riorganizzarlo e renderlo contemporaneo alle reali esigenze. Ci siamo accordati per una serie di interventi urgenti su un testo su cui sembrava ci fosse già un accordo politico. Abbiamo chiesto al Presidente Meta di poter aggiungere all’emendamento altri interventi quali gli incroci semaforizzati, le ‘case avanzate’, ossia una zona sicura per l’attraversamento delle intersezioni da parte dei ciclisti e come richiesti anche dal Pd di caricare le biciclette anche sugli autobus di linea. Ma l’On. Meta è contrario poiché sostiene che queste modifiche vadano discusse all’interno del Codice della Strada. Sostanzialmente non le giudica urgenti.

Foto | FIAB

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