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Trasporti Commerciali

USA: a Kansas City nessuno prende l’autobus

A Kansas City, come in altre citta’ degli Stati Uniti, l’uso dell’autobus e’ molto limitato. Eppure ridurrebbe inquinamento ed emissioni di CO2

[Con questo post EcoAlfabeta inizia il suo eco-racconto del Midwest  degli Stati Uniti]

Qui nessuno prende l’autobus” mi dice l’impiegato dell’hotel, mentre gli chiedo qualche dettaglio in piu’ sulle linee di trasporto pubblico verso il centro.

Le statistiche sembrano dargli ragione. L’area metropolitana di Kansas City servita dagli autobus ospita 780mila persone, ma ogni giorno sono solo in 50mila a sfruttare i mezzi pubblici, pari a solo il 6% (in Italia la percentuale e’ del 13%, con punte del 24% in Lazio).

La fermata dell’autobus e’ in effetti quanto di piu’ minimalista si possa pensare (foto). Il mezzo arriva puntuale, moderno pulito e completamente vuoto, cosa del tutto insensata visto che permette di andare dall’aeroporto fino in centro al prezzo di un dollaro e mezzo, mentre il supershuttle costa ben 19 dollari.

L’autobus fa poche fermate e corre veloce, a volte anche un po’ troppo, ma raccoglie sul suo percorso solo tre clienti, tutti rigorosamente neri. Il Greyhound che prendo dopo per raggiungere Columbia e’ un po’ piu’ affollato, ma la maggioranza degli utenti e’ nera, cosi’ come autisti e impiegati della compagnia.

Fino agli anni ’50  Kansas City aveva anche un’ efficiente rete tranviaria, poi la pressione dell’industria automobilistica la fece chiudere, in modo analogo a quanto e’ avvenuto lungo la Costa Est, con l’assassinio programmato del tram.

Se tutti i pendolari utilizzassero i mezzi pubblici invece delle auto, le emissioni di CO2   dovute ai trasporti potrebbero ridursi fino al 30%. Si tratta di uno scenario altamente improbabile, visto che le citta’ USA sono letteralmente costruite attorno alle auto e il 23% dei pendolari percorre oltre 60 km al giorno.

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