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Inquinamento

Fallimento Vedelago: buco da 30 milioni di euro ma il progetto va avanti a Teramo

La società che gestisce l’impianto di Vedelago accumula debiti per 30 milioni di euro, ma ciò non significa che il progetto di riciclo dei rifiuti sia fallito. Il sindaco di Teramo difende il progetto che tanto piacque agli ambientalisti

Per il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, che ha abbracciato la filosofia del riciclo dei rifiuti nel suo comune un impianto della Vedelago, non ci sono dubbi:

Il fallimento di una società non significa il fallimento di un progetto né di un impianto. Senza contare che quello a cui puntiamo noi è la realizzazione della prima fase del modello, vale a dire la piattaforma per l’indifferenziato che non implica ci sia poi necessariamente, a valle, la seconda fase, quella mirata alla produzione di “materia prima secondaria” che abbia un suo mercato.

Insomma, il messaggio è: è fallita la società che gestiva Vedelago non il modello Vedelago. Vedelago è a Treviso e il sistema di riciclo era gestito da Carla Poli che aveva messo su un’azienda con dipendenti e macchinari.

Ma perché ci si scandalizza tanto questo fallimento? Perché era il sogno grillino della gestione corretta dei rifiuti che si basa sul riciclo. Siamo a Parma e la campagna elettorale del sindaco di Pizzarotti si basava proprio sull’efficienza del sistema di riciclo Vedelago contro la costruzione di un nuovo inceneritore. Come sia andata poi la storia l’abbiamo saputo: l’inceneritore ha iniziato a bruciare e Vedelago è fallito. Oggi c’è una nuova società, la Punto Riciclo srl.

Spiega Nicola Dall’Olio capogruppo Pd in Consiglio Comunale a Parma:

Quello che semmai insegna la vicenda di Vedelago è che di fronte a questioni complesse i miracoli, ovvero le soluzioni facili, uniche ed immediate, non esistono. La transizione verso un’economia circolare capace di riutilizzare quasi tutta la materia che processa e di superare l’incenerimento non è una cosa che s’improvvisa e che si fa dalla sera alla mattina. E non è certo attraverso una singola tecnologia impiantistica che la si può attuare. E’ appunto una transizione, qualcosa che richiede tempo, investimenti, sviluppo tecnologico, miglioramenti organizzativi e gestionali, cambi di stili di vita, di modalità di produzione e di consumo. Quello che sempre abbiamo sostenuto fin dai tempi delle primarie per il Comune di Parma.

Via | Rosso Parma, Quotidiano La città
Foto | Punto riciclo @ facebook

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