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Eternit bis, processo al via il 12 maggio 2015

Nel processo Eternit Bis l’imputato Stephan Schmidheiny dovrà rispondere dell’omicidio volontario con dolo eventuale di 258 persone uccise dall’amianto

È fissato per il prossimo 12 maggio l’inizio del processo cosiddetto Eternit Bis che vede imputato il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, chiamato a rispondere dell’omicidio di 258 persone decedute fra il 1989 e il 2014.

Visto l’alto numero delle persone offese, il tribunale di Torino ha scelto la strada dei pubblici proclami, con un richiamo anche in Gazzetta Ufficiale per l’udienza preliminare prevista fra poco più di un mese.

Il reggente del tribunale torinese, Francesco Gianfrotta, ha disposto che il decreto di fissazione dell’udienza venga pubblicato sui siti internet delle Regioni Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, del Comune di Torino e Lavorocampania.it. Inoltre, una copia sarà consultabile, per le persone offese, anche nelle sedi dei Comuni di Torino, Cavagnolo, Casale Monferrato, Rubiera, Napoli-Bagnoli.

A differenza di quanto avvenuto con il clamoroso ribaltamento in Cassazione, l’imputazione per omicidio volontario con dolo eventuale non rischia la prescrizione.

Bruno Pesce, anima del Comitato Vertenza Amianto, ha spiegato che la battaglia per la ricerca della giustizia ripartirà da zero, voltando pagina rispetto al disastro ambientale che era il capo di imputazione del processo iniziato nell’aprile 2009:

Il disastro comprendeva tutto, l’insieme del danno. La Cassazione ha voluto evitare di instaurare il principio per cui quando un disastro è ancora in essere è ancora in essere anche il reato. Una novità che avrebbe coinvolto anche altre situazioni, dalle industrie chimiche a quelle petrolchimiche, fino alle discariche abusive. Forse per questo la Cassazione ha preferito dare un’interpretazione sulla base di un codice scritto 80 anni fa, quando i disastri erano crolli o incendi e avevano tutt’altra natura rispetto al caso Eternit. Ora però il processo è per omicidio. Dovremo esaminare caso per caso e far valere il dolo. Noi confidiamo di ottenere Giustizia, seppur con una battaglia che deve ricominciare da capo, cosa che non è degna di un Paese civile.

Ma il “fronte” torinese non è l’unico nel quale il magnate svizzero dovrà vedersela con la legge: Emanuele Cavallaro, sindaco del Comune di Rubiera dove fino agli anni Novanta aveva sede uno dei maggiori stabilimenti italiani di Eternit ha infatti presentato quarantasette denunce per omicidio alla procura di Reggio Emilia che potrebbe seguire l’esempio di quella di Torino.

Dopo che la pena è stata cancellata, quando ho saputo che a Torino i magistrati si erano mossi in un’altra direzione, ho deciso come pubblico ufficiale di agire e procedere per il reato di omicidio. Il nostro territorio è stato segnato da vicino dalla storia della Eternit, abbiamo avuto vittime e ammalati, e le conseguenze le continuiamo a pagare anche oggi,

ha dichiarato il sindaco emiliano a Silvia Bia de Il Fatto Quotidiano. Il cerchio intorno al “filantropo” elvetico si stringe e il processo Bis di Torino potrebbe diventare l’apripista di rivendicazioni diffuse in tutti i luoghi in cui Eternit ha operato facendo ammalare migliaia di operai e famigliari dei medesimi. Non solo in Italia, naturalmente.

Via | Radio Gold | Il Fatto Quotidiano

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