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La nascita di Greenpeace in un documentario a Cinemambiente 2015

Grazie a migliaia di rarissimi filmati di archivio, Jerry Rothwell ricostruisce i primi anni di vita della più grande organizzazione ambientalista del mondo

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Migliaia di filmati girati in 8 e 16 millimetri hanno consentito a Jerry Rothwell di raccontare la nascita e l’irresistibile ascesa di Greenpeace, la più importante organizzazione ecologista del mondo. Ne è nato How to change the World, il documentario che è stato presentato ieri a Torino, nella penultima serata del festival Cinemambiente, dallo stesso regista:

“Grazie alle migliaia di bobine che ho ritrovato negli archivi di Greenpeace e all’ampia libertà di utilizzo concessami, ho potuto fare il film che volevo”,

ha spiegato Rothwell al pubblico che ha affollato la sala uno del cinema Massimo.

La storia di Greenpeace inizia a Vancouver, in una città in fermento, fra cultura hippy e pacifismo, controcultura e ambientalismo. Il giornalista Bob Hunter, nel 1971, mette insieme una squadra di cui fanno parte, fra gli altri, Paul Watson e Rex Weyler, per tentare di sabotare l’esperimento che prevede l’esplosione di una bomba da cinque megatoni sull’isola di Amchitka, situata in Alaska.

Con una barca Hunter e alcuni attivisti si muovono verso la zona dell’esplosione e la spedizione fa sì che sulla terraferma si prenda coscienza di questa nuova associazione che decide di chiamarsi Greenpeace. Nonostante la volontà di Hunter sia quella di rimanere nei pressi di Amtchitka, i suoi compagni si “ammutinano” e l’imbarcazione è costretta a tornare alla base.

La bomba esplode, ma qualcosa è cambiato. Hunter ha inventato un format, quello delle azioni di sabotaggio e disturbo, capace di arrivare al grande pubblico. L’intuizione che farà grande Greenpeace è quella di combattere chi inquina e abusa del proprio potere distruggendo la natura con operazioni ed eventi di grande impatto mediatico. Nel ristretto gruppo di attivisti che sta nascendo si parla esplicitamente di creare delle “bombe mentali”, un concetto che assomiglia a quello contemporaneo della “viralità”.

Dopo questa operazione, Hunter e i suoi discepoli decidono di intraprendere una nuova operazione per salvare le balene. La tecnica studiata prevede l’avvicinamento alle baleniere con un’imbarcazione e successive azioni di disturbo a bordo di gommoni: Hunter e i suoi si piazzano fra la prua e la balena, in modo da scoraggiare il lancio del rampone. Il rampone viene sparato ugualmente e passa pochi metri sopra le teste degli attivisti.

Ma ormai è fatta, la “bomba mentale” è lanciata. I membri di Greenpeace hanno dimostrato di essere pronti a dare la vita pur di poter difendere l’ambiente e gli animali. La notizia dell’operazione viene riportata dagli organi di informazione e Hunter e i suoi uomini diventano delle celebrità. Gli anni Settanta sono una continua escalation, dalle balene ci si sposta sulle foche “verniciate” per scoraggiarne la caccia. Greenpeace diventa il fenomeno globale che tutti noi conosciamo e che occupa stabilmente le cronache con operazioni simili a quelle del suo primo leader. A oltre quarant’anni dalla sua nascita, il gruppo che ha dato vita a Greenpeace è già una leggenda.

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