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Ecoturismo, una risorsa per l’Italia

Il 42% dei turisti stranieri viene in Italia per visitare le località marine, lacustri, montane e collinari

Il turismo è in forte ripresa nel Vecchio Continente: secondo i dati dell’UNWTO relativi al 2014, l’Europa è stata l’area geografica più visitata al mondo con ben 580 milioni di arrivi (+ 13 milioni rispetto a 2013), un trend positivo che dovrebbe essere confermato anche nel 2015.

In questo scenario l’Italia si colloca al 5° posto fra le destinazioni più frequentate dal turismo straniero: nel 2014 sono arrivati nel Belpaese 51,7 milioni di visitatori (+2,8% rispetto al 2013) e nei primi mesi del 2015 l’incremento è stato del 4,8%.

Ciò che emerge approfondendo i dati sul turismo di casa nostra è che il 42% dei turisti viene in Italia non tanto per visitare le città d’arte e di cultura, quanto per godere dei paesaggi e delle bellezze naturali di località marine, lacustri, montane e collinari.

Il nuovo traino del turismo è, dunque, l’ecoturismo, un’idea di wellness nella quale trovano spazio le attività sportive outdoor, la ricerca delle eccellenze enogastronomiche e le cure termali.

Per riflettere su queste tre dimensioni dell’ecoturismo (naturalistica, sportiva, enogastronomica), domani, venerdì 16 ottobre, al Circolo dei Lettori di Torino, si terrà la quinta edizione del Workshop Nazionale Image, nel contesto del 3° Forum Mondiale delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Economico Locale.

L’ecoturismo è un importante occasione di business etico, questo tipo di attività, infatti, genera uno “sviluppo economico locale” sano e sostenibile, in grado di valorizzare le risorse naturali e culturali del territorio in forma duratura, mantenendo la ricchezza a livello locale e moltiplicando le opportunità di lavoro per gli abitanti e le imprese. Secondo il rapporto Ecotour, realizzato da Enit e Istat in collaborazione con la Regione Abruzzo, l’ecoturismo vale attualmente 12 miliardi di euro l’anno, ma le prospettive sono quelle di un’ulteriore crescita che andrà favorita anche da politiche più lungimiranti di quelle che hanno fatto scendere l’Italia dalla vetta al fondo della top five dei Paesi più turistici del mondo.

Via | Workshop Image

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