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Allarme squali in California: “Non sono cattivi”

Preoccupano gli squali e i grandi mammiferi marini nelle calde acque californiane: El Nino e i cambiamenti climatici sono i responsabili delle correnti calde.

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Secondo diversi ricercatori e scienziati californiani negli ultimi mesi è aumentano considerevolmente il numero di avvistamenti di squali nelle acque antistanti la California e si sono registrati diversi incidenti anche a pochi metri dalla spiaggia, quella che la stampa americana definisce già “emergenza squali”.

Sui giornali e tra l’opinione pubblica americana sarebbe addirittura messa a serio rischio la sicurezza di surfisti e bagnanti.

L’ aumento della temperatura delle acque spingerebbe gli squali a cambiare le loro rotte tradizionali e stanziare di fronte alle coste della California, un fenomeno che secondo gli esperti dipenderebbe da El Nino, che spinge verso nord le correnti calde arrivate anche nell’Est Pacifico

“La domanda è: perché si spingono in acque così poco profonde dove ci sono le persone che fanno il bagno e i surfisti? Una delle spiegazioni potrebbe essere che è un’area sicura, le mamme squalo quando danno alla luce i loro piccoli vogliono proteggerli e tenerli lontani dai grandi predatori che sono a largo, e poi in acque basse si trova facilmente cibo […] E’ così raro che una persona venga morsa da uno squalo. E la cosa che mi sorprende invece, è quanta attenzione venga dedicata dai media quando si verifica un evento così raro. […] La realtà è che ci sono le stesse probabilità di essere attaccati da uno squalo di quelle di vincere alla lotteria del Powerball. Davvero ridicole insomma”

dice Christopher Lowe, direttore del Laboratorio di ricerca sugli squali dell’Università della California.

Gli squali sarebbero oramai abituati alle persone e non bisogna essere terrorizzati dalla loro presenza. Non sono così cattivi come vengono rappresentati nei film. Oltre agli squali anche alcune balene e serpenti di mare (Hydrophiinae) sarebbero attratti dalle acque oltremodo calde della California in un numero al livello più alto da almeno due decenni.

Alcuni avvistamenti parlerebbero inoltre di numerose specie tropicali avvistate anch’esse poco a largo delle coste. Le autorità marittime, per il monitoraggio dei mammiferi acquatici, utilizzano anche alcuni droni acquatici: secondo l’International Shark Attack File (ISAF) ben 98 attacchi di squali non provocati sono stati registrati in tutto il mondo nel 2015, 59 dei quali negli Stati Uniti.

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