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Scimmie orango, gli scienziati attrezzano una palestra nella giungla per la loro salvaguardia

Una palestra nel parco naturale del Borneo per salvaguardare gli oranghi.

Baby orango Gito salvato in Borneo

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Gli oranghi di Sumatra e del Borneo appartengono entrambi a specie ritenute ad un passo dalla scomparsa, in natura: l’allarme non è un mistero, è stato più volte ripetuto da diverse associazioni ed enti internazionali e recentemente è stato ribadito dall’Unione internazionale per la conservazione della natura, che nel mese di luglio ha inserito tali mammiferi nell’elenco delle specie che sono considerate “in pericolo critico” di estinzione.

Le principali minacce alla sopravvivenza degli oranghi sono due, la deforestazione e la caccia, e per cominciare a mettere mano a questa mattanza all’interno del Parco naturale del Borneo è stato creato un centro di accoglienza e protezione per gli orango dove è stata realizzata anche una vera e propria palestra per insegnare ai piccoli esemplari rimasti orfani a cavarsela, per poi essere rimessi in libertà.

“In termini di riabilitazione la cosa più difficile è trovare un habitat sicuro dove poter liberare gli animali”

ha spiegato alla stampa Chris Wigg, uno dei responsabili del progetto. In Borneo il numero di oranghi è crollato di circa due terzi a partire dagli anni Settanta e continuerà a diminuire portandosi a 47 mila esemplari nel 2025.

“Gli orango che arrivano qui spesso sono in condizioni critiche, hanno ferite da arma da fuoco e soffrono per la malnutrizione”

ha aggiunto una veterinaria del parco. Per questo i piccoli vengono nutriti e viene insegnato loro a procurarsi il cibo, il problema però è che il loro habitat non è tutelato e la foresta nasconde molti pericoli a cominciare dai cacciatori di frodo.

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