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Bici elettriche, i produttori europei accusano la Cina di dumping sulle e-bike

I cinesi venderebbero sottocosto le e-bike, grazie agli aiuti di Stato che abbattono i costi di produzione delle bici elettriche in Cina.

Bici elettriche, i produttori europei accusano la Cina di dumping sulle e-bike

La European Bicycle Manufacturers Association (EBMA) ha ufficialmente depositato a Bruxelles i documenti per chiedere alla UE una indagine antidumping nei confronti dei produttori cinesi di bici elettriche: grazie agli aiuti di Stato alla produzione in Cina, avrebbero invaso il mercato europeo di e-bike sottocosto.

Moreno Fioravanti, Segretario Generale di EBMA, spiega: “Le e-bike sottocosto cinesi stanno invadendo il mercato europeo. Le bici elettriche europee sono svalutate e sopraffatte nel loro mercato domestico da e-bike cinesi che sono oggetto di dumping, vendute al di sotto del loro costo di produzione“.

Secondo Fioravanti non si tratta di un mercato da poco: le importazioni di bici elettriche dalla Cina, nei primi sette mesi del 2017, hanno già superato l’intero volume delle importazioni 2016. Quest’anno raggiungeranno gli 800 mila pezzi, nel 2016 oltre 430 mila bici elettriche cinesi sono state vendute sottocosto in UE (pari al 70% delle importazioni di e-bike in Unione Europea).

I produttori europei hanno inventato le biciclette a pedalata assistita e la loro più recente innovazione, la e-bike a motore centrale, che ha rivoluzionato l’industria. Con oltre 90.000 lavoratori diretti e indiretti, l’industria europea della bici ha investito oltre 1 miliardo nel solo 2016 per lo sviluppo dell’e-bike“, continua Fioravanti.

Secondo i dati della Confederation of the European Bicycle Industry, la Cina ha una capacità produttiva di e-bike pari a 51 milioni di esemplari (nel 2016), a fronte di un mercato interno da 28 milioni di esemplari. Quindi una “overcapacity” produttiva da ben 23 milioni di pezzi ogni anno. Quanto basta per invadere qualunque mercato. Per confronto, in UE si producono 1 milione di bici elettriche ogni anno.

Oltre alla vendita delle e-bike in negozio o online, i cinesi importano in Europa anche bici non elettriche, con un altro sistema: aggiudicandosi i lotti nelle gare pubbliche per il bike sharing. A Milano, ad esempio, la cinese Ofo è appena arrivata con 4.000 biciclette e la connazionale MoBike ha preso due lotti per 8.000 biciclette in totale.

Questo significa che, nella sola città di Milano, a breve ci saranno 12.000 biciclette made in China. Molti di quelli che le useranno, abbonandosi ai servizi di bike sharing di MoBike o Ofo, rinunceranno all’acquisto di una bici di proprietà. Che poteva essere elettrica, che poteva essere made in UE.

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