Seguici su

Inquinamento

Inquinamento luminoso trascurabile: il GAL Hassin gode di un cielo da sogno

Oltre all’inquinamento terreno c’è quello luminoso, che per il polo di ricerca astronomico siciliano è davvero minimo.

[mp-video id=”187512″ title=”Centro internazionale per le scienze astronomiche GAL Hassin” content=”” provider=”youtube” image_url=”https://i.ytimg.com/vi/4SmvyvojJ8Q/hqdefault.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”https://www.youtube.com/watch?v=4SmvyvojJ8Q&t=109s” embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTg3NTEyJyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSB3aWR0aD0iNTAwIiBoZWlnaHQ9IjI4MSIgc3JjPSJodHRwczovL3d3dy55b3V0dWJlLmNvbS9lbWJlZC80U212eXZvako4UT9zdGFydD0xMDkmZmVhdHVyZT1vZW1iZWQiIGZyYW1lYm9yZGVyPSIwIiBhbGxvdz0iYWNjZWxlcm9tZXRlcjsgYXV0b3BsYXk7IGVuY3J5cHRlZC1tZWRpYTsgZ3lyb3Njb3BlOyBwaWN0dXJlLWluLXBpY3R1cmUiIGFsbG93ZnVsbHNjcmVlbj48L2lmcmFtZT48c3R5bGU+I21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE4NzUxMntwb3NpdGlvbjogcmVsYXRpdmU7cGFkZGluZy1ib3R0b206IDU2LjI1JTtoZWlnaHQ6IDAgIWltcG9ydGFudDtvdmVyZmxvdzogaGlkZGVuO3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fSAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTg3NTEyIC5icmlkLCAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTg3NTEyIGlmcmFtZSB7cG9zaXRpb246IGFic29sdXRlICFpbXBvcnRhbnQ7dG9wOiAwICFpbXBvcnRhbnQ7IGxlZnQ6IDAgIWltcG9ydGFudDt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O2hlaWdodDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O308L3N0eWxlPjwvZGl2Pg==”]

Anche il basso inquinamento luminoso ha concorso alla scelta del luogo per accogliere il Centro Astronomico Internazionale GAL Hassin di Isnello, incastonato nel suggestivo scenario del complesso montuoso delle Madonie, in Sicilia. Questo risulta essere tra i siti osservativi astronomici migliori d’Italia.

Il cielo delle Madonie va considerato una risorsa, un bene ambientale, al pari delle altre che rappresentano l’interesse naturalistico di questo meraviglioso comprensorio.

I primi sopralluoghi, eseguiti nell’estate del 1971 dal personale dell’Osservatorio Astrofisico di Catania confermarono la sua bontà, le favorevoli condizioni ambientali e l’elevato numero di notti di “osservabilità”. Tali caratteristiche, assieme al trascurabile inquinamento luminoso ribadirono l’eccellenza del cielo madonita, considerato ad elevato standard di osservabilità professionale. A distanza di anni queste doti si sono convalidate, con risultati sorprendenti.

[related layout=”big” permalink=”https://ecoblog.lndo.site/post/171734/clima-e-inquinamento-uk-lancia-satellite-per-mappare-il-metano”][/related]

Ovvio che il GAL Hassin nascesse qui: il complesso scientifico si compone di un polo didattico-divulgativo, già in esercizio, e di un polo di ricerca, che sta prendendo forma. Quest’ultimo sarà composto da un telescopio riflettore a grande campo sul Monte Mufara, a 1865 metri di quota: quanto basta per farne la stazione osservativa più alta d’Italia.

L’apparecchio destinato all’osservazione è stato denominato Wide-field Mufara Telescope e studierà non solo i pianeti extrasolari dal transito sul disco della stella, ma anche gli asteroidi pericolosi, i detriti spaziali, le onde gravitazionali e le stelle variabili, con il suo specchio primario di un metro di diametro che, per una particolare conformazione dell’ottica adattiva, consentirà di scrutare un grande campo di cielo, 28 volte il diametro della Luna piena (a differenza degli altri telescopi che osservano uno spazio di cielo corrisponde a un diametro di Luna).

Sarà ricerca di frontiera quindi sulle Madonie, anche perché nella vicinanze prenderà forma il primo telescopio innovativo “FlyEye” dell’Agenzia Spaziale Europea, per andare a caccia di asteroidi pericolosi per la Terra. Questo prototipo consiste in un un telescopio con specchio principale sferico e con tante piccole ottiche raggruppate attorno al fuoco del primario per condividere ognuno una fetta di cielo e formare così un quadro complessivo che può arrivare a coprire anche un campo di vista grande 16 gradi, oltre 30 volte il diametro della Luna piena. Il suo nomignolo sembra appropriato e rende giustizia al suo approccio: telescopio “ad occhio di mosca”.

Ultime novità