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ENERGIE

Solare galleggiante: energia rinnovabile ad alto potenziale per gli Stati Uniti

Gli USA hanno un grande potenziale inesplorato con gli impianti di produzione energetica basati sul solare galleggiante. Ecco le cifre.

Il solare galleggiante potrebbe integrare il ventaglio dei sistemi per la produzione energetica negli Stati Uniti d’America. In un’epoca in cui il fabbisogno tende a crescere, variare le fonti di approvvigionamento diventa di cruciale importanza per non restare indietro nella sfida globale.

Secondo uno studio dell’NREL (acronimo di National Renewable Energy Laboratory) il potenziale del solare galleggiante sarebbe molto alto oltreoceano: i tecnici del dipartimento hanno stimato la presenza di almeno 24 mila bacini idrici artificiali degli USA in grado di accogliere i moduli solari, pari a circa il 30% delle infrastrutture del genere contate in quell’area del mondo.

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Il ricorso al solare galleggiante potrebbe arrivare a coprire fino al 10% della produzione elettrica a stelle e strisce, evitando distese di pannelli che in condizioni equivalenti andrebbero a soffocare 2,1 milioni di ettari di terreno, utilizzabili soprattutto per l’agricoltura.

Gli Stati Uniti hanno sviluppato più di due lustri fa il primo impianto solare galleggiante, ma poi hanno mollato la presa, lasciando il passo ad altre nazioni, dove la necessità logistica e politica era più pressante, ma ora le distanze potrebbero accorciarsi, anche se per gli USA questa è ancora un’applicazione “esotica”.

Nel rapporto NREL emergono cifre interessanti in ordine alla potenza fotovoltaica sviluppabile con questi sistemi di energie rinnovabili. Fra i vantaggi da segnalare ci sono anche la minore evaporazione dell’acqua nelle infrastrutture idriche interessate dalla copertura e una migliore prestazione dei moduli solari, grazie al raffreddamento passivo offerto dai corsi d’acqua dei bacini che li ospitano.

Via | Rinnovabili.it

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