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Clima

Scie chimiche fai da te a bordo di un aereo con il Cicap dell’Emilia Romagna

Il CICAP Emilia Romagna ha organizzato un incontro pubblico con dibatti e prova sul campo per imparare a diffondere le scie chimiche

Simone Angioni chimico ha tenuto sabato a Reggio Emilia una conferenza sulle scie chimiche con sorpresa finale. Infatti l’incontro si è tenuto al campo di volo del Top Gun Flying School dove i partecipanti sono potuti salire a bordo di un aereo per voli turistici da 15 minuti dopo aver partecipato al dibattito.

Le scie chimiche sono l’argomento preferito di complottisti, ossia di coloro che credono che su questo Pianeta un gruppo di persone non bene identificate agisca per avvelenare tutti gli altri attraverso le fantomatiche scie chimiche, ossia quelle strisce di condensa lasciate dagli aerei durante il volo. Così in pieno giorno e sotto gli occhi di tutti. Peraltro i complottisti non credono ai cambiamenti climatici perché a rovinare il clima bastano appunto le scie chimiche. Ma per sapere bene cosa è accaduto vi rimando ai post dei relatori, Scientificast e Cicap che hanno da raccontare anche un increscioso finale di vandalizzazione della sala.

LEGGI : LE FOTO DELLE SCIE CHIMICHE SU ROMA

Inutile dire che siamo nel pieno dello sciocchezzario mondiale e che per smontare queste assurde ipotesi in Italia non è bastata neanche la pazienza di Paolo Attivissimo dal suo blog acchiappabufale. E’ sceso in campo perciò a varie riprese anche il Cicap, Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale, l’organizzazione fondata nel 1989 per promuovere un’indagine scientifica e critica sul paranormale e le pseudoscienze, che appunto ha iniziato a proporre stage tecnici.

Però se le scie chimiche non esistono sappiamo bene che gli aerei inquinano sopratutto se volano di notte e in inverno a causa delle condizioni climatiche favorevoli: quelle stratificazioni dell’umidità che si presentano come le condizioni ideali con una temperatura di 4 gradi centigradi e a minimo 8 Km di altezza e tanta, tanta umidità. Alcune scie sono più resistenti di altre e persistono per ore nell’atmosfera prima di dissolversi e i voli invernali contribuiscono per il 50% al riscaldamento.

Foto | CICAP Emilia Romagna

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