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Energia

Scorie nucleari, da marzo 2014 al via il Deposito unico nazionale

Da marzo 2014 partiranno i lavori per l’individuazione della zona adatta per costruire il Deposito unico che ospiterà le scorie nucleari nazionali in Piemonte

Il 72% delle scorie nucleari nazionali sarà stoccato nel Deposito Nazionale unico, così come imposto da Bruxelles che li accoglierà e per informare i comuni sedi di servitù nucleari qualche giorno fa la consulta Anci e il Sindaco di Caorso Fabio Callori hanno avuto un incontro con l’Ispra e Flavio Zanonato ministro per lo Sviluppo economico per avere aggiornamento relativi al processo avviato per la costruzione del Deposito. All’incontro erano presenti i sindaci di Caorso, Trino Vercellese, Ispra, Latina, Sessa Aurunca, Saluggia, Bosco Marengo, Rotondella e Roma perché entro il 2015 bisognerà presentare a Bruxelles il piano con l’indicazione di dove questo Depositi sarà costruito, ossia un bunker sotterraneo tra i 100 e i 700 metri di profondità e rivestito di granito.

Ha detto il sindaco Callori:

Se tutto procederà senza intoppi e come auspicato numerose volte dall’ANCI per gli inizi di marzo si aprirà formalmente il processo di consultazione finalizzato all’individuazione dei siti su cui, come Comuni, chiediamo la massima trasparenza, in ogni fase.

Le scorie nucleari dunque saranno stoccate in un unico deposito e rientreranno anche quelle che attualmente sono all’estero inviate per essere riprocessate. A disporre il documento con le linee guida rispetto ai criteri e prassi per l’impostazione del Deposito è l’ISPRA che terminerà appunto entro marzo 2014 il suo lavoro di studio.

Infine la Consulta Anci ha incontrato anche l’ISS, Istituto superiore di Sanità che ha avviato una indagine epidemiologica per cui si attendono i risultati. Ha detto Callori:

Apprendiamo che a marzo 2014 dovrebbero essere finalmente presentati i risultati. Confidiamo che questa volta i tempi possano essere rispettati e che le popolazioni possano avere finalmente contezza dello stato di salute dei territori rispetto alla passata generazione del nucleare.

Via | La Stampa, Cremona Oggi
Foto | markwgallagher su Flickr

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