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Scienza

Albero di Natale: meglio vero o finto? Il biologo Clint Springer ci spiega qual è il più ecologico

L’albero di Natale è più ecologico se vero o finto? La risposta ce la fornisce il biologo Clint Springer

(aggiornato Marina Perotta 17 dicembre 2014)
L’albero di Natale più ecologico è sicuramente quello riciclato, l’opzione ri-creativa è sempre quella giusta quando si parla di ridurre l’impatto delle decorazioni delle feste. L’albero di Natale in cartone riciclato, ad esempio, è bello e originale oltre che economico e facile da realizzare anche a casa coinvolgendo i bambini. Ad ogni modo, per chi ancora si sta chiedendo tra l’albero di Natale vero e quello artificiale quale abbia un impatto minore e sia dunque il più ecologico “una” risposta arriva dal biologo Clint Springer, docente di biologia alla Saint Joseph’s University di Philadelphia.

Springer, rifacendosi ai dati di uno studio Ellipsos del 2009 sulle emissioni degli alberi veri e artificiali, spiega che l’impatto di un albero vero è del 60% inferiore a quello di un albero sintetico utilizzato per sei anni. In sintesi se avete un albero artificiale da una vita e utilizzate sempre lo stesso ogni anno continuate pure. Tra comprare un abete vero e uno artificiale ogni anno, invece, l’opzione ad impatto minore è l’albero vero, anche se tagliare gli alberi non è certamente carbon neutral, è bene precisarlo.

La differenza sta sia nell’impatto delle materie prime dell’albero artificiale che nello smaltimento a fine vita. Gli alberi veri si ripiantano quando possibile. Springer ricorda anche gli altri modi per ridurre l’impatto ambientale del Natale:

  • utilizzare luci LED;
  • acquistare prodotti tipici locali e stagionali per pranzi e cenoni;
  • acquistare frutta e verdura di produzione biologica, in quanto prodotta senza fertilizzanti artificiali che richiedono un’enorme quantità di combustibili fossili per essere prodotti;
  • riciclare la carta regalo, le buste decorate, le scatole dei regali.

Noi aggiungiamo: riciclate tutto, anche i regali che non vi sono piaciuti possono essere scambiati nei baratti collettivi che si svolgono dopo l’Epifania in diverse città. Decisamente meglio che farli finire nella spazzatura.

(pubblicato da Paola Pagliaro il 29 novembre 2012)

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