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Rifiuti di Roma: anno nuovo vita vecchia, sale la tensione nella Valle Galeria

Dalle discariche alla differenziata, Clini sconfessa Sottile ma poi gli consegna il destino del Lazio

Si è innalzato piuttosto rapidamente il livello della tensione nella Valle Galeria, quel territorio del Comune di Roma caratterizzato dalla discarica più grande d’Europa, Malagrotta, oltre che dall’inceneritore di rifiuti ospedalieri, alcune cave e una raffineria: alle manifestazioni organizzate a seguito dell’annuncio del commissario straordinario all’emergenza Goffredo Sottile, che ha autorizzato l’invaso di Monti dell’Ortaccio, seguirà una grande manifestazione sabato 5 gennaio per ribadire il “no” della cittadinanza ad una nuova discarica.

Incassata la solidarietà di tutti, dal sindaco Gianni Alemanno che aveva definito quella scelta

un errore grave perchè avviene senza avere esaminato tutti i siti che erano presenti fuori dal Comune di Roma

al Presidente della Provincia Nicola Zingaretti che in un’intervista a Repubblica Roma ha spiegato perchè

la decisione su Monti dell’Ortaccio di Sottile non può che essere revocata.

Punto e a capo dunque? Assolutamente no: la proroga di Malagrotta, con volumetrie comparse magicamente negli ultimi giorni di dicembre, come già era successo a dicembre 2011, a giugno 2011 e così a ritroso fino al 1988, non è il casus belli che ha rinfocolato le proteste; anche il ministro Corrado Clini ha tentato di gettare acqua sul fuoco:

Alla fine potremmo anche scoprire che la discarica dei Monti dell’Ortaccio non serve più. Nel decreto che firmerò la settimana prossima per istituire la figura del nuovo commissario sono previste una serie di azioni che nel breve termine dovrebbero superare l’emergenza e non rendere più necessario per i rifiuti un bacino grande come quello ai Monti dell’Ortaccio

Firma praticamente già segnata, l’ufficialità sarà data con tutta probabilità nella giornata di oggi; coloro i quali leggevano, in queste parole, un ennesimo cambio della guardia sulla poltrona di commissario straordinario all’emergenza, resteranno con tutta probabilità nuovamente scontenti:

Chiederò a Goffredo Sottile di fare il commissario; è sbagliato chiamarlo “super”: agirà di concerto con il governo e con il ministero

ha dichiarato Clini questa mattina. Nel frattempo tuttavia è cambiata l’idea, il concetto di fondo, sulla risoluzione di questa emergenza decennale; lo aveva già spiegato Zingaretti a Repubblica:

in questi mesi bisognava andare avanti con un progetto che puntasse al porta a porta anche a Roma e quindi al riciclo; all’utilizzo di impianti trattamento meccanico biologico, poi eventualmente bisognava pensare di interrare a Malagrotta solo rifiuti trattati e in parte trasferirli all’estero o in altre regioni. Tutto il progetto è fallito per colpa dell’incapacità dell’Ama e del sindaco Alemanno. Il porta a porta non è mai decollato. Gli impianti per il trattamento meccanico biologico sono stati sottoutilizzati e non sono stati neanche capaci di fare una gara seria per portare i rifiuti all’estero

parole in linea perfettamente con la visione del ministro Clini, sempre diplomaticamente annacquata da dichiarazioni sibilline, che vorrebbe riformare nella sostanza l’intero ciclo dei rifiuti, come da anni chiedono i cittadini, quegli stessi cittadini che ogni giorno si ritrovano davanti Malagrotta o Monti dell’Ortaccio (due di loro nei giorni scorsi si sono arrampicati su un traliccio, occupandolo) e che da anni chiedono l’istituzione della raccolta differenziata spinta su modello porta a porta, cosa che il Comune ed Ama mostrano chiaramente di non saper fare.

Il IV Municipio di Roma in tal senso è la cartina tornasole, nonostante il sindaco Alemanno nei giorni scorsi abbia inforcato la motocicletta per un sopralluogo:

Abbiamo fatto un giro nel quartiere e la situazione non è affatto in stato di degrado: qui la differenziata è partita da poco e spingeremo per velocizzare il rodaggio. I cittadini devono andare avanti e avere fiducia. Anche nel Centro storico l’avvio è stato lento ma ora la situazione è completamente sotto controllo. Se in qualche strada c’è una situazioni di degrado bisogna segnalarlo all’Ama e al Municipio

Invitiamo i cittadini del IV Municipio di Roma a segnalarci se le parole del sindaco corrispondono alla realtà quotidiana dei fatti, quella che abbiamo raccontato già altre volte.

Tornando all’emergenza rifiuti, il deficit impiantistico rappresenta la problematica più annosa: i quattro impianti Tmb sul territorio di Roma funzionano a singhiozzo o non funzionano, lavorando solo la metà di quanto potrebbero: senza quelli, la raccolta differenziata è fondamentalmente inutile: per questo il decreto che firmerà Clini

si baserà su raccolta differenziata e recupero di materia ed energia, ma punterà anche sul trattamento meccanico biologico, sul recupero della frazione organica e sulla produzione di compost di qualità, utilizzando in via prioritaria gli impianti che esistono nel Lazio e completando le procedure di autorizzazione di quelli da oltre un anno sotto esame delle amministrazioni competenti.

Una dichiarazione che tuttavia ne contiene almeno due: quando il ministro parla di “recupero di energia” fa un endorsement verso quei tanto minacciati impianti di bruciatura dei quali, lentamente, l’Europa si sta liberando ma, in vista della sostanziale “messa al bando” delle discariche entro il 2014/2015, rappresentano la nuova occasione di business per il settore rifiuti.

Il problema è sempre quello: il denaro, i fiumi di denaro che ruotano attorno alla raccolta, allo smaltimento, all’incenerimento dei rifiuti che produciamo: se deve essere, come dice Clini

evitato il conferimento in discarica dei rifiuti non trattati

deve anche essere scongiurata la soluzione del male minore: l’incenerimento. Il Movimento Zero Waste Lazio ha per questo motivo solidarizzato con i comitati della Valle Galeria, chiedendo che la manifestazione di sabato prossimo sia anche una

Mobilitazione per la calendarizzazione in Aula Capitolina della delibera di iniziativa popolare “Roma verso Rifiuti Zero”, giacente da giugno con circa 12mila firme di romani

Le tempistiche non aiutano, perchè a marzo il Consiglio sarà sciolto e la campagna elettorale sarà una fornace di promesse dei soliti noti.

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