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Clima

Michael Mann: la responsabilità sociale dello scienziato

Michael Mann, fisico e climatologo, celebre per avere ricostituito le temperature dell’ultimo millennio nel famoso grafico ” a mazza da hockey” interviene sul significato di responsabilità sociale dello scienziato nel contesto dei cambiamenti climatici

[Come era in uso su Ecoalfabeta, riprendo qui la consuetudine di Ecoquote, citazioni interessanti che aiutano a pensare in modo ecologico].

«Qual è il ruolo appropriato per gli scienziati nelle discussioni pubbliche a proposito di cambiamenti climatici? Devono restare rinchiusi nei laboratori con le teste sprofondate nei loro laptops? Oppure devono impegnarsi in sforzi vigorosi per comunicare le loro scoperte e parlare delle conseguenze?

Un tempo avrei sostenuto il primo punto di vista… non desideravo nulla di più che essere lasciato solo ad analizzare i dati, costruire modelli teorici e fare scienza guidato dalla curiosità. Pensavo toccasse ad altri pubblicizzare le implicazioni delle ricerche.

Prendere anche lontanamente posizione sulle politiche riguardanti il cambiamento climatico mi appariva come anatema.

Tutto ciò che ho sperimentato negli anni, mi ha convinto che quel punto di vista era sbagliato. Sono diventato involontariamente un personaggio pubblico quando il nostro lavoro finì sotto i riflettori dei media alla fine degli anni ’90. (1)
Posso continuare a convivere con gli assalti cinici contro la mia integrità e la mia persona portati avanti dalla macchina del negazionismo finanziato dalle multinazionali.(2).

Quello con cui non posso convivere è il rimanere in silenzio, mentre gli esseri umani, confusi e ingannati dalla propaganda dell’industria petrolifera, vengono condotti senza saperlo lungo un cammino tragico che condannerà le future generazioni.

Come spiegheremo ai nostri nipoti che abbiamo visto approssimarsi la minaccia, ma non abbiamo fatto tutto ciò che era in nostro potere per assicurarci che l’umanità prendesse le giuste contromisure?»

Michael E. Mann, The Hockey Stick and the climate wars, Columbia University Press 2012, pp. 253-254

(1) Michael Mann, fisico e climatologo pubblicò per primo una precisa ricostruzione della temperatura media del pianeta nei secoli passati, utilizzando diversi cosiddetti proxy, cioè indicatori, quali lo spessore degli anelli degli alberi, i gradienti termici del sottosuolo e la composizione isotopica, mostrando che le temperature della seconda metà del ‘900 non hanno avuto eguali negli ultimi mille anni (vedi grafico in alto).

(2) In seguito a questo importante contributo alla ricerca, Mann è stato oggetto di attacchi vili e volgari, anche sul piano personale dagli agenti prezzolati del negazionismo del GW. Questo ha fatto emergere in lui una chiara coscienza della sua responsabilità sociale e politica.

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