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USA, l’invasione di merli a Hopkinsville, come ne ‘Gli Uccelli’ di Alfred Hitchcock

La città americana di Hopkinsville è invasa dai merli: colpa del clima

La cittadina di Hopkinsville, nello stato del Kentucky, USA, è teatro, nelle ultime settimane, di un fatto inquietante quanto singolare: una vera e propria invasione di merli neri, giunti per svernare.

Comparsi per la prima volta alla fine di una bella giornata di sole, come una fittissima nube nera di milioni di uccelli giunti al tramonto, i merli hanno cominciato a svolazzare, starnazzare e posarsi sugli alberi, sui tetti e sui marciapiedi della cittadina americana:

Li ho visti arrivare, ed erano tantissimi. Davanti a me c’era il sole ma era come avere di fronte delle nubi. Credo che fossero milioni

ha dichiarato il sig. William Turner, che nella cittadina insegna biologia al liceo.

Il motivo di questo evento singolare si trova probabilmente nel clima, nella fattispecie nel mite inverno di quest’anno in quella regione del pianeta; come confermato anche dalla National Audubon Society (una Ong statunitense che si dedica alla conservazione delle specie volatili) l’inverno mite ha causato una sorta di impigrimento nei merli, facendogli scegliere Hopkinsville come luogo ideale per svernare.

La mitezza del clima infatti avrebbe “convinto” i merli a non migrare verso sud, preferendo a luoghi notoriamente più caldi i marciapiedi e gli alberi di Hopkinsville, inscenando così nella cittadina una scenografica hitchcockiana “The Birds” in chiave moderna.

Il meteo e il clima giocano un ruolo importante. Di solito possono appollaiarsi sul terreno dove possono trovare insetti per cibarsi, ma quando tutto è gelato non hanno di che alimentarsi

e per questo generalmente migrano a sud, come spiega David Chiles della Audubron; migrazione non avvenuta quest’anno, visto il clima mite del mid-east statunitense.

Durante il giorno i merli si alzano in volo e vagano per le campagne nella periferia di Hopkinsville e nelle aiuole in cerca di cibo con cui sfamarsi, per poi oscurare i cieli della cittadina in serata, al tramonto, esattamente come nella canzone Blackbirds dei Beatles:

Blackbird fly, Blackbird fly
Into the light of the dark black night.

Tuttavia ad Hopkinsville, che conta 32mila abitanti, l’allarme igienico sanitario è altissimo: il guano dei merli infatti produce un fungo, chiamato histoplasma capsulatum, che causa un’infezione chiamata istoplasmosi, che attacca le vie respiratorie con sintomi molto simili alla polmonite, che può portare, in estreme conseguenze, anche alla morte.

Un rischio che non è solo per gli esseri umani, ma anche per gli animali domestici e per il terreno: il guano di uccello infatti, di merlo in particolare data la dieta, è estremamente acido ed in grado di alterare l’acidità del terreno in modo quasi irreparabile.

Gli abitanti e le autorità di Hopkinsville stanno facendo di tutto per mitigare il problema merli: dai petardi ai fuochi d’artificio fino ai cannoni ad aria, ad oggi la popolazione della cittadina stelle e strisce ancora non è riuscita a convincere i merli a migrare (e visto che ormai è quasi primavera, dubito che decideranno di muoversi nei prossimi giorni).

Per rendere bene l’idea, ci sono stati ricoveri in ospedale di persone scivolate sui marciapiedi coperti di guano che, secondo qualcuno,

copre il terreno fin quasi a sembrare neve

e sono stati registrati incidenti stradali dovuti a mezzi “slittati” sul manto bianco. Hopkinsville è già stata vittima dei cambiamenti climatici: nel 2006 la città è stata quasi distrutta dal tornado Alley.

Un motivo in più per adottare, da subito, politiche serie per affrontare il problema del clima.

Via | News Channel 5
Foto | Reuters

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