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Acqua

Torino verso la ripublicizzazione dei servizi idrici

La delibera di iniziativa popolare è intervenuta affinché fosse attuato nel capoluogo piemontese ciò che era stato sancito dal referendum del giugno 2011

Qualche ora dopo il successo plebiscitario nel referendum della primavera 2011 contro la privatizzazione dell’acqua, il Comitato Acqua Pubblica Torino disse che avrebbe vigilato affinché il successo, una volta sbollita l’euforia di quell’importantissimo traguardo, non diventasse lettera morta. Lunedì 4 marzo a Torino la delibera di iniziativa popolare fortemente sostenuta dal Comitato è stata approvata in Consiglio Comunale, con l’aggiunta di due emendamenti.

Grazie a questa delibera, la SMAT Spa che gestisce l’acquedotto torinese (ma non solo) potrebbe diventare una società speciale consortile. Entro 30 giorni dall’approvazione del documento dovrà avvenire una verifica dei costi benefici sui piani fiscale, patrimoniale, giuridico ed economico, secondo quanto introdotto da un emendamento firmato dal capogruppo del PD, Stefano Lo Russo e previa la verifica di sostenibilità del piano d’ambito dell’Ato e dei piani di investimento adottati dall’azienda, come indicato da un emendamento primo firmatario Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia).

Qualora l’esito della verifica fosse positivo, la SMAT non sarebbe più una società di diritto privato, ma diventerebbe pubblica. La Città di Torino partecipa in SMAT con 3.159.497 azioni, pari al 65,31% del capitale sociale. Il restante capitale è partecipato dagli altri 285 comuni, tutti nella provincia di Torino.

La nuova società sarà finalizzata esclusivamente alla produzione ed erogazione del servizio idrico integrato nel territorio degli enti consorziati, senza fini di lucro. In soldoni, non ci saranno dividendi per gli azionisti e gli utili saranno (o quantomeno dovrebbero essere) reinvestiti nel miglioramento delle strutture e nella ristrutturazione delle reti idriche che, specialmente a Torino, stanno pagando un prezzo salatissimo in termini di dispersioni vista la vetustà della rete.

Inoltre l’azienda dovrà garantire la partecipazione della popolazione alle scelte relative al servizio da erogare, dei propri dipendenti alle scelte relative all’organizzazione del lavoro. Il documento, infine, prevede che il sindaco promuova l’adesione degli enti locali di SMAT S.p.A. alla nuova società consortile.

Con la delibera è stata approvata una mozione di accompagnamento proposta dal Movimento 5 Stelle con cui si impegna Sindaco e Giunta affinché

nelle prossime assemblee dei soci Smat, si oppongano alla redistribuzione ai soci degli eventuali utili dell’azienda, destinandoli invece al reinvestimento nel miglioramento delle infrastrutture e del servizio sul territorio degli enti locali consorziati, oppure alla riduzione delle tariffe per gli utenti di tale territorio.

Via I Consiglio Comunale Torino

Foto © Getty Images

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