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Agricoltura

Il futuro della PAC è meno ecologico del previsto

I ministri europei per l’Agricoltura alla fine hanno raggiunto un accordo per la PAC Politica agricola comunitaria che entrerà in vigore dal 2015. Ma le scelte fatte non sono poi così sostenibili come preventivato.

In Italia la PAC è stata presentata come ecologica e equa, ma secondo Le Figaro in realtà i ministri seppur hanno approvato il principio di collegare il pagamento del 30% delle fatture dirette agli agricoltori in materia di misure ambientali, hanno fornito una maggiore flessibilità e deroghe a questo “greening”.

Ad esempio, se prima era a essere riservato il 7% della superficie di una azienda agricola a aree di interesse ecologico”, come stagni o siepi, questo è stato ridotto al 5%. Questa revisione spiega Michel Dantin deputato UMP:

permette alla PAC si essere più concreta e di corrispondere meglio alla realtà delle aziende agricole.

Peraltro c’è da sottolineare che circa l’ 80% degli aiuti in Europa sono attualmente destinati a grandi aziende e perciò i ministri hanno convenuto di mantenere i pagamenti accoppiati per alcune produzioni per sostenere industrie in difficoltà, come per latticini, frutta e verdura.

In proposito il ministro per l’Agricoltura Mario Catania ha dichiarato:

Nelle ultime settimane abbiamo fatto progressi importanti, ma ci sono questioni che richiedono ancora una discussione, come ad esempio il tema degli aiuti diretti. Ritengo che sul sistema di sostegno accoppiato dovremo avere una disposizione che si applichi a tutti i prodotti agricoli e non solo ad una short list. L’Italia, inoltre, sostiene la posizione di coloro che richiedono un livello più alto del 10% per erogare aiuti accoppiati.

La Germania è stata ferocemente contraria a tale misura, difesa dalla Francia, il principale beneficiario della PAC, che colpisce quasi il 17% del bilancio totale mentre si è espresso in maniera contraria il portoghese Luis Manuel Capoulas Santos (S & D, PT):

Il doppio finanziamento è assolutamente inaccettabile. Distrugge il potenziale del greening annacquando le esigenze ambientali concedendo un doppio pagamento per lo stesso scopo.

La forma finale della nuova politica agricola dell’UE sarà decisa dal Parlamento europeo, dai ministri europei dell’Agricoltura e dalla Commissione europea, durante i negoziati che inizieranno il prossimo 11 aprile.

Via | Le Figaro, Europarlament
Foto | Giovanni la Via su FB

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