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Maiali di fiume: le neofocene in Cina sono più rare dei panda giganti

Uno studio pubblicato ieri dal Ministero delle Politiche Agricole della Repubblica Popolare Cinese, redatto sulla base di un sondaggio condotto lo scorso anno, stima il numero delle neofocene di acqua dolce chiamate dai cinesi “maiali di fiume” in non più di 1.000 esemplari rimasti, meno dei rarissimi panda giganti.

I maiali di fiume, Neophocaena phocaenoides il termine scientifico, popolano storicamente le acque del fiume Yangtze in Cina ma il ritmo con cui la popolazione di questi mammiferi si abbassa, secondo il rapporto del 13,73% l’anno, fa temere che nel giro di pochi anni (secondo gli esperti un decennio) questi animali possano completamente estinguersi.

Precedentemente al 2006 il tasso di decrescita della popolazione delle neofocene cinesi era la metà di quello attuale: all’epoca un censimento le quantificava in 1.800 esemplari in diminuzione (oggi sono 1.000); noti per il loro sorriso e la vivacità caratteriale, questi animali vivono esclusivamente nelle acque del fiume più lungo della Cina, lo Yangtse, e in due laghi formati dallo stesso, il Dongting e il Poyang: per questo motivo sono divenuti il simbolo di queste acque dolci.

Il nuovo rapporto delle autorità cinesi fa tremare i polsi: navigando per 1.700km lungo il fiume Yangtze, tra le città di Yichan e Shanghai, gli studiosi hanno stimato circa 540 animali nelle acque dei laghi Poyang e Dongting mentre altri 500 esemplari sono stati rilevati nel fiume Yangtze: di questi il 67% vivrebbe

isolato e concentrato solo in determinati punti, una tendenza dannosa per la specie sopratutto durante il periodo delle riproduzione, che avviene durante le migrazioni. Il traffico navale ha occupato quasi completamente le acque, confinando i maiali di fiume e cambiando nettamente le condizioni idrografiche del fiume Yangtze: a causa della realizzazione dei progetti idrici si è ridotto inesorabilmente il loro habitat.

ha spiegato il signor Wang Ding, a capo del gruppo di ricerca dell’Accademia Cinese delle Scienze (CAS).

Identificati nel traffico fluviale che ne occupa l’habitat e nella carenza sempre più marcata di cibo, i motivi per cui questi rari animali si stanno estinguendo sono anche legati agli incidenti: questi animali si muovono nelle acque orientandosi con un sistema sonar che spesso confonde il rumore delle eliche delle barche con quello dei loro simili.

Questo porta spesso ad incidenti, nei quali a soccombere sono le neofocene. La pesca illegale, che toglie loro il nutrimento (pesci e gamberetti), è altrettanto un fattore di enorme criticità.

La relazione finale, presentata ieri, chiede come prima misura il divieto di pesca a Poyang, nonchè l’istituzione di riserve naturali all’interno delle quali le neofocene possano riprodursi e nutrirsi tranquillamente, senza rischiare di finire mutilate o uccise dalle eliche delle imbarcazioni: spostare questa specie nella “top list” degli animali in via di estinzione in Cina, come il panda, avrebbe inoltre un chiaro significato simbolico.

Le riserve potrebbero tuttavia essere pronte non prima di tre-cinque anni: nel frattempo la popolazione di neofocene potrebbe decimarsi ulteriormente.

Via | China.org.cn
Foto | Facebook

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