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Animali

La pressione umana sull’ambiente accelera le estinzioni ma il peggio deve ancora venire

L’impatto sull’ambiente si manifesta però con un secolo di ritardo: le estinzioni di oggi risentono dei livelli di pressione ambientale di inizio ‘900

Lo  sviluppo economico (misurato dall’aumento del PIL), l’aumento della popolazione umana e il maggior prelievo di risorse hanno minacciato molte specie di animali e piante nel corso del ventesimo secolo, a volte causandone l’estinzione.

E’ il risultato di un ampio  studio realizzato dall’Università di Vienna che ha correlato la percentuale di specie minacciate nei vari paesi europei con tre indicatori della pressione umana sull’ambiente: densità di popolazione, PIL pro capite e HANPP, cioè l’appropriazione umana della produttività primaria netta della natura.

E’ stata trovata una correlazione significativa, per cui le nazioni con il maggiore impatto sull’ambiente sono anche quelle con il maggiore numero di specie minacciate.

Se la cosa vi sembra abbastanza ovvia è perchè non avete ancora ascoltato la fine della storia. La correlazione non riguarda l’impatto dell’anno 2000, e nemmeno del 1950, ma quello dell’anno 1900! Detto altrimenti, occorrono vari decenni perchè  i danni all’ambiente naturale causati dalle attività antropiche si possano manifestare pienamente.

Concludono i ricercatori:«Nonostante recenti azioni di conservazione, i rischi di larga scala della biodiversità sono apparsi con un ritardo considerevole rispetto all’attuale livello di pressione socioeconomica. L’impatto negativo delle attività umane sull’ecosistema di oggi si manifesterà chiaramente solo nei decenni futuri… Molte specie oggi minacciate potrebbero già essere destinate all’estinzione.

In Europa tra il 1900 e il 2000 la densità di popolazione è cresciuta del 75%, l’appropriazione di risorse naturali del 30% e il PIL del 580%. Quale devastazione creerà questo impatto tra cinquant’anni?

Nella foto: alcune tra le centinaia di specie di animali estinti nel corso del 20° secolo: rospo dorato (1989), la tartaruga dell’isola Pinta (2012) e il passero di mare della Florida (1990).

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