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ECOLOGIA

Michela Vittoria Brambilla ministro per l’ambiente e riconfermato Mario Catania all’agricoltura?

Nel toto ministri che impazza in queste ore di vigilia del nuovo governo Letta, spuntano fanta nomine anche i dicasteri a noi cari: Michela Vittoria Brambilla all’Ambiente e Mario Catania riconfermato all’Agricoltura?

Michela Vittoria Brambilla (PdL) all’Ambiente e Mario Catania (UdC) riconfermato all’Agricoltura? Queste le prime ipotesi sul toto ministri nell’attesa dell’incontro del premier incaricato Enrico Letta previsto per le 15 al Quirinale con il Presidente Giorgio Napolitano. Letta con molta probabilità porterà la sua lista dei ministri che presenterà appunto al Capo dell Stato.

Michela Vittoria Brambilla con il III governo Berlusconi pure fu presa in seria considerazione in qualità di ministro per l’Ambiente anche se poi le fu preferita la più industriale Stefania Prestigiacomo che espresse la sua politica di tutela ambientale con particolare attenzione al nucleare, fallito miseramente sotto i colpi del referendum del 2011, e di trivellazioni per il petrolio sopratutto tra Puglia e la sua amata Sicilia. Alla Brambilla toccò il ministero per il Turismo.

Attualmente in ballo con il mistero dell’Ambiente, ricordiamoci, abbiamo molte infrastrutture come la TAV, il SISTRI sistema di tracciamento dei rifiuti, la gestione dei rifiuti con città al collasso e in emergenza rifiuti come Roma e tutto il Lazio e Palermo, questione Ilva e bonifiche. Insomma per la Brambilla animalista e che nell’ultimo anno ha cavalcato l’onda delle battaglie messa in atto dai movimenti animalisti di Fermiamo Green Hill, questo dicastero potrebbe essere un tantino complesso, sebbene sia stata visibile sui media rispetto alle intenzioni per una politica animalista che non sappiamo quanto in qualità di ministro per l’Ambiente possa poi essere apprezzata dalle lobby della caccia. Anche se c’è da dire che l’attuale ministro Corrado Clini terminato il suo mandato in qualità di tecnico rientrerebbe nello stesso dicastero nel suo vecchio ruolo, ossia quello di Direttore generale e pronto dunque a offrire il supporto per la linea politica sin qui tenuta (decreto salva Ilva, Autorizzazione VIA centrale a carbone di Saline, trivellazioni off shore, ecc.).

Veniamo all’altro dicastero che secondo i colleghi di Teatro Naturale può offrire molte ipotesi nel caso in cui non fosse riconfermato Mario Catania. Il lavoro che il neo ministro si troverà ad affrontare è complesso e complicato: siamo nel pieno della riforma della PAC in una Europa che tende a privilegiare gli interessi di Francia e Germania.

Dunque, nei giorni scorsi era circolata la voce che voleva al dicastero Paolo De Castro già ex ministro ma attualmente impegnato a Bruxelles, tanto che scrive su Fb:

Porterò avanti a Bruxelles l’importante ruolo di presidente Comagri e di capo negoziatore Parlamento europeo su #Pac.

Altre voci per il dicastero dell’Agricoltura suggerite da Teatro naturale indicano Paola De Micheli o Colomba Mongiello. La De Micheli è il braccio destro di Enrico Letta mentre la Mongiello, insegnante di lingue in un liceo, avrebbe certamente il vantaggio di poter interloquire con Bruxelles anche se poi nel merito dei temi più strettamente legati all’agricoltura dovrebbe molto farsi supportare dagli uffici e dirigenti del ministero.

In realtà per completare il quadro delle politiche ambientali in Italia ci servirebbe sapere anche chi sarà nominato allo Sviluppo, perché molte delle decisioni in tema ambientale saranno prese proprio da questo dicastero. E con ogni probabilità potrebbe essere chiamato a dirigerlo proprio PierLuigi Bersani che già occupò quella poltrona nel 2007, avviando la politica delle privatizzazioni e che questa volta potrebbe includere anche l’acqua chiudendo coì due occhi sulla richiesta fatta dai cittadini con il referendum sull’acqua pubblica nel 2011 e svelando finalmente il perché Stefano Rodotà non sia poi stato eletto presidente della Repubblica con i voti del Pd.

Foto | Michela Vittoria Brambilla su Fb

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