Ogni mozzicone può avvelenare 60 litri d’acqua: il rifiuto che nessuno smaltisce - www.ecoblog.it
Un solo mozzicone contamina fino a 60 litri d’acqua: cosa contengono le cicche e dove si buttano davvero.
La scena si ripete ogni giorno: un gesto rapido, quasi automatico, e il mozzicone finisce a terra. Sui marciapiedi, nei tombini, sulle spiagge o tra le aiuole dei parchi pubblici. Eppure quel piccolo rifiuto, apparentemente innocuo, nasconde un impatto ambientale devastante. Ogni cicca di sigaretta contiene oltre 4 mila sostanze chimiche, molte delle quali tossiche, e rilascia microplastiche che possono restare attive per oltre un decennio. In Italia, ogni anno, 14 miliardi di mozziconi vengono dispersi nell’ambiente. Una vera emergenza silenziosa.
Cosa contengono i mozziconi e perché sono classificati come rifiuti speciali
I filtri delle sigarette, spesso scambiati per cotone, sono in realtà composti da acetato di cellulosa, una plastica che trattiene le sostanze nocive della combustione. Ogni filtro contiene circa 15.000 fibre di microplastica, che si frammentano lentamente nell’ambiente e finiscono in acqua, nel suolo e nell’aria. Oltre alla plastica, i mozziconi rilasciano un vero cocktail di veleni: nicotina, piombo, arsenico, cadmio, idrocarburi policiclici aromatici, solo per citarne alcuni.
Studi internazionali confermano che una singola cicca è in grado di contaminare fino a 50-60 litri di acqua dolce, rendendola potenzialmente nociva per pesci, piante acquatiche e anche per il consumo umano. Il rilascio di sostanze chimiche avviene nel tempo, per effetto dell’umidità e della luce solare, e dura fino a 15 anni. Durante questo periodo, il mozzicone continua a emettere nicotina (fino al 14% di quella contenuta nella sigaretta) e altre tossine che si infiltrano lentamente nel terreno e nelle falde acquifere.

L’impatto complessivo è enorme. A livello globale, si stima che ogni anno vengano dispersi nell’ambiente oltre 4.500 miliardi di mozziconi. In proporzione, è come se ogni singolo essere umano sulla Terra gettasse a terra più di 500 filtri ogni anno. Una delle conseguenze più gravi si osserva nei mari: le cicche abbandonate sulle spiagge finiscono nei corsi d’acqua e poi in mare, dove vengono ingerite da pesci, tartarughe e uccelli marini, causando soffocamenti, intossicazioni e alterazioni dell’ecosistema.
Dove si buttano davvero i mozziconi: cosa fare e cosa evitare
La legge classifica i mozziconi come rifiuti speciali non pericolosi, e questo significa che devono essere raccolti separatamente e smaltiti correttamente. La destinazione giusta è il contenitore dell’indifferenziata, cioè il bidone grigio, o il secco residuo, a seconda della raccolta differenziata adottata dal comune.
Anche un semplice portacenere portatile può fare la differenza. Esistono versioni tascabili, lavabili, e perfette per evitare l’abbandono indiscriminato nei luoghi pubblici. Alcuni comuni e stabilimenti balneari offrono raccoglitori specifici per mozziconi, ma resta fondamentale il gesto individuale.
Ci sono anche cose da non fare mai. Non bisogna gettare i mozziconi nel wc, perché contaminano le acque reflue. Non si devono buttare nell’organico, perché non sono biodegradabili, né nella plastica, perché sono contaminati e non riciclabili. La loro presenza rovina intere partite di rifiuti differenziati, rendendo il lavoro degli impianti di trattamento più complesso e costoso.
Educazione, consapevolezza e gesti concreti sono gli unici strumenti per arginare un fenomeno che ha impatti ambientali diretti, misurabili e dannosi. Smettere di fumare resta la soluzione migliore, ma per chi fuma, la corretta gestione del mozzicone è un atto di responsabilità civile. Ogni cicca in meno a terra significa meno veleni nei mari e più salute per tutti.
