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Inquinamento

Nucleare, Greenpeace irrompe nella centrale di Tricastin

Elusa la sorveglianza, alcuni militanti di Greenpeace sono riusciti a scalare due rettori sui cui lati hanno srotolato degli striscioni

All’alba di questa mattina una trentina di militanti di Greenpeace sono penetrati nella centrale nucleare di Tricastin, nella regione francese della Drôme, dove hanno srotolato due striscioni di protesta contro l’energia atomica e contro il presidente François Hollande.

A dare notizia del blitz è stato un portavoce della EDF, la società transalpina dell’energia che ha confermato come i militanti non abbiano potuto accedere alle zone sensibili della centrale.

Poco dopo le 7 e mezza di questa mattina una trentina di loro sono stati fermati da una cinquantina di gendarmi giunti sul posto. A quel punto, però, l’obiettivo del blitz era già stato raggiunto: i reattori scalati e gli striscioni dispiegati.

I militanti di Greenpeace – fra cui vi sarebbero anche degli italiani – sono penetrati alle 5 di questa mattina e hanno dispiegato uno striscione sul quale era scritto “Tricastin: incidente nucleare” e un altro sul quale veniva chiamato in causa il capo dell’Eliseo, “François Hollande: presidente della catastrofe?”

Il ministero dell’Interno Manuel Valls ha precisato che gli ambientalisti non sono entrati nelle zone sensibili, ina particolare nella sala comandi, ma la modalità del blitz e la facilità con la quale i militanti di Greenpeace sono entrati nella centrale pongono numerosi interrogativi sulla sicurezza di questi siti nucleari.

La centrale di Tricastin si trova nella bassa valle del Rodano e nel 2002 e 2003 ha dichiarato due incidenti generici di livello 1 sulla scala INES: il primo, datato 14 ottobre 2002, ha interessato la resistenza sismica dei serbatoi d’acqua che assicurano il raffreddamento del nucleo in caso di incidenti; il secondo, datato 28 ottobre 2003, riguarda la resistenza al sisma dei tubi collegati a un serbatoio d’acqua coinvolto nell’incidente dell’anno prima.

Un altro incidente è avvenuto il 18 febbraio 2011, coinvolgendo 19 reattori. Nell’ottobre dello stesso anno, Socatri, la filiale dell’Areva che gestisce l’impianto, è stata ritenuta colpevole per una fuga di uranio avvenuta nel 2008.

Sul suo sito Greenpeace ha spiegato che quest’azione ha come obiettivo quello di spingere François Hollande

ad annunciare la chiusura della centrale di Tricastin, fra le cinque più pericolose di Francia.

Jean-Vincent Placé, leader dei senatori ecologisti, ha salutato con favore “l’azione cittadina” dei militanti di Greenpeace:

Penso sia estremamente importante allertare i francesi. Si entra ovunque nelle centrali estremamente pericolose come in un colabrodo,

anche se le autorità assicurano che non ci sono problemi e che le installazioni sono estremamente sicure.

Via | Le Monde

Foto © Getty Images

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