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Parlamento europeo: priorità per stoccaggio CO2 (CCS), smart grids e mini idro


Il Parlamento europeo affronta la questione energia. Sul tavolo c’è il Set Plan (Strategic Energy Technology Plan), cioè le linee guida europee per la riduzione delle emissioni di CO2 e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Oggi, in particolare, l’Europarlamento ha dato il suo ok ad una risoluzione sulle “low carbon tecnologies” che, detta in breve, chiede principalmente due cose: aumentare i fondi in tempi rapidi, da una parte, puntare su ricerca, piccole e medie imprese e riduzione della burocrazia, dall’altra.

La cosa più interessante, ovviamente, sono i fondi: decidere in fretta dove spenderli è fondamentale. Gli europarlamentari suggeriscono di investire 300 milioni di euro per sviluppare il Carbon Capture and Storage (CCS), cioè lo stoccaggio della CO2. Una tecnica che, di fatto, non esiste ancora e che lascia molto perplesse alcune associazioni ambientaliste come Greenpeace che temono si riveli solo una sorta di greenwashing per le centrali a carbone.

Oltre al CCS l’Europarlamento chiede maggior impegno nelle smart grids, le cosiddette reti intelligenti che permetterebbero una migliore e maggiore diffusione dei piccoli impianti da fonte rinnovabile, e lo sviluppo del mini idro, cioè l’idroelettrico di piccola capacità. Più in generale, se guardiamo al Set Plan, i fondi messi a disposizione dall’Europa sono pari a 45 miliardi di euro per i prossimi dieci anni, così divisi:

6 miliardi per l’eolico
6 miliardi per il solare
2 miliardi per le reti elettriche
9 miliardi per le bioenergie
13 miliardi per il CCS
7 miliardi per la fissione nucleare
5 miliardi per le fuel cell e l’idrogeno

Via | Parlamento eurpeo
Foto | Parlamento europeo

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