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Clima

Porto Tolle: firmato l’accordo per la conversione a carbone. Decine di milioni di euro in royalties per gli enti locali

Enel e Regione Veneto hanno trovato l’accordo: la centrale termoelettrica ad olio combustibile di Porto Tolle, in provincia di Rovigo, sarà convertita a carbone. L’intesa è stata trovata sabato scorso e i dettagli sono stati ampiamente illustrati dalla Regione in un articolato comunicato stampa.

La potenza della centrale verrà ridotta dagli attuali 2.640 megawatt a 1.980 (si elimina una sezione produttiva su quattro) con un investimento totale da parte di Enel di circa due miliardi e mezzo di euro per cinque anni di lavori. A parte il lato strettamente produttivo, però, è molto interessante mettere a confronto il modo in cui la Regione Veneto, da una parte, ed Enel, dall’altra, descrivono l’accordo. L’azienda punta tutto sulle tecnologie impiegate e sui posti di lavoro:

L’impianto sarà secondo le tecnologie più avanzate, che riducono le emissioni nocive ben al di sotto delle soglie di legge più severe, più di quelle già ridotte della centrale di Civitavecchia. Parallelamente sarà avviata la progettazione dello stoccaggio di anidride carbonica in impianti metaniferi dismessi, che rientra nei due progetti comunitari per cui l’Enel ha ricevuto un finanziamento Ue. Questo investimento di 2,5 miliardi di euro, con 700 posti di lavoro a regime e punte massime di 3.500 lavoratori in cantiere per 5 anni porterà anche opportunità per la ricettività e i servizi commerciali

Carbone pulito” subito, quindi, e stoccaggio della CO2 (CCS) in un futuro non meglio specificato. La Regione, invece, descrive nei dettagli le decine di milioni di euro che Enel verserà in compensazioni ambientali:

1 milione di euro per l’allestimento della sede dell’Osservatorio, che verrà costituito dalla Regione d’intesa con la Provincia di Rovigo, il Comune di Porto Tolle e ARPAV; 1 milione di euro all’anno, per tutta la durata della costruzione ed esercizio della Centrale, per un totale di circa 45.000.000 di euro, per le spese di gestione dell’Osservatorio; 32 milioni di euro, in sei rate annue di eguale importo, per coprire il disagio derivante dalla presenza del cantiere; 60 milioni di euro per la fase di esercizio, per interventi di sviluppo del territorio; 5 milioni di euro all’anno al Comune di Porto Tolle, a titolo di ICI

Quello che, invece, non dice né la Regione né Enel è che è attualmente in corso un’inchiesta della magistratura di Rovigo che ipotizza che la Commissione Via che ha dato l’ok alla riconversione l’anno scorso non abbia preso in considerazione la possibilità utilizzare, al posto del carbone, altri combustibili meno inquinanti. Ma, si sa, tira più…

Via | Regione Veneto, Enel
Foto | Flickr

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