Editoria
“Una cosa importante da dire”. In un docufilm la storia della discarica di Chiaiano
Emergenza rifiuti in Campania. Quasi due anni fa le foto di Napoli stuprata dai sacchetti dell’immondizia fecero il giro del mondo. Napoli, O’paese do sole, era diventato d’improvviso o’paese da munnezza. Dunque le immagini turistiche di una Campania fatta di soli napoletani che passano le loro giornate tra canti, balli, pizza, mandolini e sfogliatelle fu sgretolata sotto il peso devastante dei rifiuti che per settimane non solo intasavano strade e vicoli, ma che venivano bruciati ogni sera diffondendo nell’aria diossina.
Il premier Berlusconi con la scopa in mano volle dimostrare al mondo di essere in grado di risolvere tutti i problemi nazionali, inclusa la gestione dei rifiuti. Detto fatto con il Generale Giannini e Guido Bertolaso capo della Protezione civile fu proclamato lo stato di emergenza gestito in meno di 6 mesi a colpi di DDl, ordinanze e espropri. Risultato? I rifiuti tolti dalle strade sono finiti parte in ecoballe
che di eco non hanno nulla, ma sono solo gigantesche alle di talquale depositate in giro per la Campania; parte interrati in diverse discariche tra cui quella di Chiaiano, la meno idonea a ospitare il talquale causa presenza di falda acquifera.
I cittadini hanno protestato ma nessuno li ha ascoltati. Nel docufilm Una cosa importante da dire, di Raffaele Manco è presentata la storia della Selva di Chiaiano e della discarica e di come si sia voluto soddisfare un capriccio. La proiezione stasera a Napoli, a Castel sant’Elmo per il Napoli Film Festival.
Via | Chiaiano discarica
