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EcoComunicazione

Biocarburanti. La Shell firma un accordo con la Cosan e “sfratta” i Guaranì

Gli indios Guaranì, in Brasile, sono una delle popolazioni indigene più minacciate al mondo nonostante siano anche una delle più numerose. Tutto questo accade a causa della ininterrotta espoliazione delle loro terre da parte di multinazionali ma anche di piccoli allevatori di bestiame. E la situazione, da oggi, potrebbe persino peggiorare a causa di un accordo stellare di 12 miliardi di dollari tra il gigante Shell e la Cosan, il maggior produttore brasiliano di biocarburanti…

Oggetto dell’intesa, la produzione di enormi quantità di bioetanolo a partire dalla canna da zucchero che dovrebbe essere coltivata, in gran parte, proprio all’interno delle terre già formalmente riconosciute di propietà dei Guaranì. Immediata la reazione degli organi istituzionali deputati alla difesa dei nativi brasiliani che hanno scritto un’accorata lettera alla Shell pregandole di fare marcia indietro. Un suo coinvolgimento nella joint venture brasiliana, infatti, potrebbe avere ricadute sociali notevoli e

metterebbe a repentaglio gli impegni assunti dalla compagnia in materia di biodiversità e sostenibilità.

Ma, al momento, tutto tace dal fronte del colosso dell’energia.. Intanto, però, la situazione attuale dei Guaranì sta cominciando a interessare la comunità internazionale, come testimonia il documento redatto, all’inizio di settembre dalle Nazioni Unite, su sollecitazione di Survival International. Nella carta viene sottolineata l’enorme preoccupazione circa la sorte di questa tribù messa letteralmente sotto assedio, costretta a subire violenze sistematiche e dai tassi di suicidi più alti al mondo mentre moltissimi dei loro leader, impegnati nel recupero (sacrosanto) delle terre ancestrali, sono stati brutalmente assassinati nell’indifferenza generale…. Del resto, su ecoblog avevamo già accennato alla loro fragilità in riferimento alla scomoda dicotomia tra modalità di lotta ai cambiamenti climatici e sopravvivenza delle popolazioni indigene, sottolineando che in appena 6 anni, oltre 80 bambini fra i Guaranì erano morti di fame a causa della conversione delle loro terre per la produzione di olio di palma…

Via | Survival International
Foto | Flickr

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