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Automobili GPL e Metano

Ecoblog a Planet workshop: focus sulla mobilità sostenibile

Inizia ora, alle 19,13 una sessione dedicata alla mobilità sostenibile. I relatori sono Roger Mackett docente di mezzi di trasporto all’università di Londra, Jean -louis Jourdan direttore di SNCF, le ferrovie francesi, per la mobilità sostenibile, Fabien Derville Ceo di Mobivia, Marc Fontanés direttore di Mobility + e Robin Chase fondatore di Meadow Network, GoLoco e Zipcar. Sono moderati da Dominique Pialot giornalista de La Tribune.

Un primo ragionamento parte dalla domanda: come è possibile nel nostro mondo adottare una mobilità sostenibile? Inizia a rispondere il professore Mackett che spiega che oramai ci muoviamo in auto per mille motivi, dallo shopping all’accompagnare i figli a scuola. L’auto, la mobilità sono uno stile di vita. Ma appunto non è più sostenibile dunque occorrono alternative.

Una soluzione è individuata nel car sharing: Ne spiega i vantaggi Robin Chase che ha fondato un servizio come Zipcar. I vantaggi abbiamo imparato a conoscerli anche su Ecoblog, anche se solo teoricamente, ma per chi ha costruito queste aziende che si basano sul sistema della condivisione di auto e per i fruitori evidentemente sembra che sia effettivamente la miglior soluzione prima ancora dell’auto elettrica.

Dominique elenca i vantaggi: costi ridotti, accessibilità, libertà di movimento. In una parola il meglio dell’auto privata senza avere effettivamente gli oneri, se non per il consumo che effettivamente se ne fa.

I soggetti che entrano nella governance di un nuovo tipo di mobilità sono elencati da Jean-louis Jourdan, ci sono esempi europei manca l’Italia. Non ci sono città italiane. Definisce il car sharing una chance di innovazione.

Per Derville, Ceo di Mobivia c’è comunque da immaginare una mobilità che non preveda più il petrolio. Intanto la comunicazione si rivela l’arma vincente per non usare un auto propria. Porta l’esempio di Altermove, un sistema integrato per la mobilità, adottato dalla città di Lille (il video in basso).Vetture elettriche. Sono una soluzione per la Francia, ma anche per l’Europa. Certo in Francia, fa notare c’è maggiore disponibilità, per ora, grazie alle centrali nucleari.

Marc Fontanés crede che si debba puntare sull’ottimizzazione di quel che si ha già. Alla base c’è la formazione dei quadri, degli automobilisti e comunque delle persone che devono imparare a usare consapevolmente le loro vetture. Va migliorato l’accesso alla formazione e all’informazione. La formazione a cui fa riferimento è relativa al conoscere i mezzi che si hanno a disposizione e a iniziare a usarli in maniera corretta. In questo ambito, nota, Jourdan la pubblicità martellante per le autovetture non aiuta.

Tra i mezzi a disposizione, infatti, la vettura privata dovrebbe essere all’ultimo posto e preceduta dagli treni, autobus, biciclette, car sharing. Infatti la soluzione è l’intermodalità della mobilità urbana. Non usare una sola vettura ma affidarsi a una serie di mezzi che possono consentire i nostri spostamenti. Dunque affidarsi a una gamma di soluzioni piuttosto che a una sola scelta.

Il punto spiega Fontanés è che sebbene vi sia tutta la tecnologia disponibile non sappiamo se economicamente conviene ancora. Cioè sarebbe già possibile prenotare con uno smartphone una vettura ma il punto è che il modello economico che conosciamo, probabilmente non èa ncora pronto.

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