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Trasporti Commerciali

Pendolari, la classifica delle ferrovie peggiori d’Italia

Tagli alle linee, ritardi, carenze strutturali e infrastrutturali, deragliamenti e rincari: ecco dove e perché la vita dei pendolari è sempre più dura

Milioni di persone vivono sulla propria pelle i disagi del pendolarismo: ritardi cronici, causati da carenze organizzative e infrastrutturali, che si ripercuotono sulla vita professionale, famigliare e privata. Solo chi ha provato a viaggiare sui treni con continuità può comprendere i disagi causati dai ritardi.

Da alcuni anni Legambiente presenta, all’interno della sua campagna Pendolaria, una top ten dedicata alle ferrovie peggiori d’Italia. Ecco, in anteprima, il peggio del peggio del trasporto su ferroviario.

Circumvesuviana

Dal 2011 al 2013 le corse sono state ridotte del 40% a fronte di oltre 100mila utenti al giorno e nelle stazioni sono state chiuse 22 biglietterie. Problematica anche la sicurezza: il 1° agosto 2013 si è verificato un incidente con automobili a un passaggio a livello, il 18 settembre è deragliato un treno che viaggiava a velocità troppo elevata.

Roma-Nettuno

Una tratta di 52 km di cui 20 a binario unico, carrozze sovraffollate, ritardi cronici e disservizi. Il treno che parte da Nettuno alle 8.30, monitorato da Legambiente tra il 17 ottobre e il 21 novembre, ha totalizzato 400 minuti di ritardo ed è stato soppresso 2 volte. E con il nuovo orario sono previsti perfino tagli al servizio.

13 linee ferroviarie pendolari tagliate a Torino

Un’autentica beffa per i pendolari piemontesi che oltre ad avere subito i maggiori aumenti del costo dei biglietti si sono visti cancellare 13 linee in tre anni, dal 2010 a oggi: Santhià-Arona, Pinerolo-Torre Pellice, Cuneo-Saluzzo-Savigliano, Cuneo-Mondovì, Ceva-Ormea, Asti-Castagnole-Alba, Alessandria-Castagnole-Alba, Asti-Casale-Mortara, Asti-Chivasso, Novi-Tortona, Alessandria-Ovada e Vercelli-Casale Monferrato.

Padova-Belluno-Calalzo

Gli utenti lamentano un peggioramento della qualità del servizio, con ritardi e soppressioni a sorpresa e senza alternative sostitutive su gomma. La linea è di 155 km che vengono percorsi a circa 50 km/ h.

Arquata Scrivia-Genova Brignole

E’ la linea che collega Genova con il Piemonte, fino ad Arquata Scrivia (AL), 46 chilometri su 63 sono a binario unico. I problemi storici di lentezza dei collegamenti e vetustà dei treni, si sono aggravati con la cancellazione di un treno Intercity con l’ultimo cambio di orario.

Mantova-Cremona-Milano

Su questa linea che collega due capoluoghi di Provincia con Milano i 10mila pendolari che ogni giorno la percorrono lamentano treni lenti, sovraffollati, vecchi e sporchi. Su 151 km ben 91 sono a semplice binario e vi sono decine di passaggi a livello, per cui da Mantova per Milano i tempi di percorrenza sono di 2 ore e 10 minuti, mentre da Cremona i tempi sono di un’ora e 10 minuti, esattamente come 40 anni fa. Il materiale rotabile è tra i più vecchi in circolazione e l’insufficienza del numero delle carrozze costringe spesso i passeggeri a viaggiare in auto.

Siracusa-Ragusa-Gela

E’ una linea non elettrificata e a binario unico, dove la media di velocità è di 55 km/h. I tempi di percorrenza dei treni sono simili su alcune tratte (Comiso-Ragusa, Pozzallo-Modica) addirittura superiori rispetto a quelli di 20 anni fa. Le biglietterie nelle stazioni sono del tutto scomparse, con l’eccezione di Siracusa, Modica e Gela. Otto i treni soppressi nell’ultimo anno.

Campobasso-Isernia-Roma

Un unico binario tra Campobasso e Venafro è la ragione di tempi di percorrenza assai lenti che rendono gli spostamenti poco efficienti, oltre a treni in larga parte vecchi. Recentemente è stata chiusa Ia biglietteria a Isernia e a Campobasso. I pendolari che si muovono dal Molise verso la capitale sono costretti a utilizzare l’automobile.

Bologna-Porretta Terme

Gli utenti – almeno 10mila al giorno con punte di 20mila – denunciano continue soppressioni, quotidiani ritardi, guasti sempre più frequenti e scelte sbagliate come quella di inserire treni a doppio piano in orari di scarso afflusso e non di pendolarismo mentre in orari di punta le composizioni dei convogli risultano insufficienti.

Potenza-Salerno

Anche quando i treni non subiscono soppressioni improvvise i ritardi sono all’ordine del giorno, con convogli che non raggiungono i 50 km/h di velocità di media e impiegano 2 ore e mezza per arrivare a destinazione, che si tratti di regionali o di Intercity. Nel prossimo cambio di orario è in programma la soppressione di due treni di primo mattino diretti a Salerno.

Via | Comunicato Stampa

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