Carburanti
A Venezia vaporetti alimentati con olio da frittura

Qualche tempo fa vi scrivevo di community americane dedite alla trasformazione dei motori dei loro pick-up per alimentarli con l’olio usato in cucina, quello delle fritture.
L’idea è evidentemente considerata valida tant’è che è stata rilanciata dal progetto triennale Biosire che vede 12 partners di 9 paesi europei, finanziato con il programma IEE (Intelligent Energy for Europe) e che ha per obiettivo la promozione della mobilità sostenibile con biocarburanti in aree a alta valenza turistica. Nello specifico sono stati studiati due generi di biocarburanti, quello da olio vegetale puro e ottenuto da colture dedicate in zona e il biodiesel ricavato dal trattamento degli oli da cottura raccolti a Venezia.
Ha detto Renato Chisso assessore alle politiche della mobilità del Veneto che:
Con una flotta “diesel” di 58 vaporetti, 64 motoscafi, 23 mezzi per la navigazione foranea, 12 motonavi e 7 navi traghetto, la sostituzione del gasolio con biodiesel e oli alimentari esausti ci permetterebbe di evitare di scaricare circa 60 mila tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera della laguna di Venezia.
Ma se dal punto di vista tecnico e ambientale tutto sembra funzionare a mancare sono invece i presupposti legali e politici. Spiega ancora Chisso:
E’ però ovvio che occorrerebbe anche riorientare fiscalità dei carburanti e supporti economici, per incentivare la creazione di una filiera virtuosa che renda protagonisti gli imprenditori agricoli, i ristoratori veneziani e le aziende di trasporto pubblico. Noi, come Regione, ci siamo.
Insomma se non ci fossero le accise…
Via | Veneto Agricoltura, Il Giornale della Protezione civile
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