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Energia

Pellet, domande e risposte all’Anfus

Speciale pellet. A Progetto Fuoco ho appena incontrato Cesare Teccolo – M°Fumista Anfus (Associazione Nazionale Fumisti Spazzacamini) – e ho avuto modo di scambiare due parole sui temi caldi dei pellet…

Ci sono problemi che riguardano i fumi e la sicurezza…

Il grosso problema per chi installa una stufa a pellett o a legno, insomma legno e derivati, è che deve fare controllare l’impianto da un tecnico specializzato perché la taratura è una procedura complessa. Una volta individuato l’apparecchio a combustibili solidi adeguato dobbiamo verificare se abbiamo l’impianto di evacuazione fumi (volgarmente la canna fumaria) idoneo. Questi dati vengono forniti dalla casa produttrice. Ottenuti questi due requisiti bisogna chiamare il tecnico specializzato. Non ci si può accontentare del camino che abbiamo a casa senza prima controllarlo. Il tecnico è responsabile di tutto il percorso dei fumi fino all’uscita del tetto.

…e problemi con i rivenditori

Tutti si sono messi a produrre stufe a pellet pochi hanno dato hai rivenditori la consapevolezza che ci sono parti da cambiare, che non puoi lasciare i clienti a piedi quando hanno bisogno di manutenzione. Le aziende vogliono spendere poco.
Per risolvere questo problema bisogna stare attenti che le installazioni seguano le norme UNI.
Quando poi c’è shortage di pellet se sei sfortunato rischi di aver trovato il rivenditore che ha comprato anche pochi pellet e magari trovi anche l’aguzzino che ti vende un sacco di pellet da 15 kg a 7 euro… Questo è il problema grosso.

E poi ci sono i problemi relativi ai pellet: sono di difficile taratura. Non tutti i pellets sono uguali. Cambiano a seconda il tipo di legno l’umidità residua. Devono provenire da legno non trattato altrimenti sarebbero tossici.

Esiste l’Aiel che risponde sul tipo di standard di pellet adoperabile. Quindi chiamando l’Aiel si ottengono informazioni utili. Ammetto che se ne trovano di scadenti, che possono contenere di tutto..
Personalmente non amo il pellet in sé, preferisco in assoluto il legno, per cui non voglio parlare più tanto dei pellet perché sembrerei imparziale. Comunque posso dire che nei momenti di picco della domanda spuntano importazioni di dubbia origine e qualità. Mentre i pellet importati dall’Austria sono certificati, lo stesso non si può dire di quelli dei paesi dell’Est. Ecco spiegato perché a volte si vedono uscire strani fumi neri dalle canne…

In Italia si producono pellet?

Ci sono 4-5 aziende in Friuli, ma mi risulta siano gli unici. Penso che il mercato della produzione si svilupperà nei prossimi anni. Per ora siamo ancora impreparati alle richeste del mercato.

Se avete altre domande potete anche scrivere alla mail di Cesare Teccolo [email protected]

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