Inquinamento
Caserta, esonda il Garigliano: a rischio l’ex centrale nucleare con le scorie

Sta esondando il fiume Garigliano, in provincia di Caserta e l’onda di piena è di circa 2468 mc/s (metri cubi al secondo), proprio nei pressi dell’ex centrale nucleare e nella zona dove Sogin sta terminando la costruzione di un deposito per le scorie nucleari. Il comune che più paga le conseguenze delle radiazioni ancora emesse dalla centrale è S.Castrese in provincia di Caserta, come ebbe modo di denunciare Marcantonio Tibaldi.
Scrive il Comitato antinucleare Garigliano:
Una volta ancora la centrale si trova in ammollo, più volte è stata fatta notare la natura golenale dell’area, anche per questo motivo, oltre che per l’alta sismicità, si è sempre detto che l’area è inadatta ad ospitare centrali e anche depositi di scorie, sia essi nazionali che temporanei. Berlusconi rimanda all’estate tutte le discussioni sul nucleare italiano, secondo lui ciò che sta succedendo in Giappone coinvolge troppo a livello emotivo per conservare un modo lucido di vedere le cose; mi domando se dietro le foto qui riportate vi sia semplice emotività o reale allarme, cosa sarebbe successo se oggi a S. Castrese ci fosse stata una centrale attiva e non fermata nel 1982.
Dichiara in un comunicato stampa Angelo Bonelli presidente dei Verdi:
Siamo molto preoccupati dal fatto che la Sogin ha previsto proprio nell’area della ex centrale del Garigliano un deposito di materiali radioattivi che è stato burocraticamente definito ‘temporaneo’ e che è attualmente in costruzione. Ricordiamo che negli scorsi mesi abbiamo più volte chiesto alla Sogin di poter visitare l’impianto, permesso che ci è stato ripetutamente negato. Questa è un’ulteriore dimostrazione che qualsiasi avventura atomica nel nostro paese sarebbe una vera e propria follia a causa non solo del rischio sismico ma anche di un elevatissima fragilità idrogeologica.
Foto | Protezione civile di Sessa Aurunca
