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Fukushima Daiichi: sui livelli di radioattività regna la confusione

Ieri è stata una giornata complessa per il Giappone. La Tepco, la società elettrica che gestisce l’impianto nucleare di Fukushima Daiichi ha dato letteralmente i numeri: prima è stato annunciato che si erano registrati livelli di radioattività nell’acqua di mare a nord della centrale, pari a 10milioni di volte superiori alla normalità; poi la ritrattazione e le scuse: la radioattività supera i valori normali di 100mila volte.

Il reattore nucleare a dare maggiori problemi, questa volta è il Nr.2. I campioni di acqua prelevati dal piano interrato della sala turbina dietro il reattore, lato nord, danno il valore di 1000 mSv / ora. Ciò vorrebbe dire, secondo gli ingegneri, che il combustibile nel nocciolo del reattore Nr.2 ha subito probabilmente dei danni e si presume un principio di fusione avvenuto immediatamente dopo il terremoto e lo tsunami dello scorso 11 marzo.

Spiega Olivier Isnard esperto dell’IRSN Institut français de radioprotection et de sûreté nucléaire:

Il livello così elevato di radioattività è una prova diretta che il nocciolo del reattore è fuso. L’acqua contaminata però è difficile da trattare: non la si può mettere nelle cisterne, Né si può riprendere. Il livello di radioattività registrato in mare mostra che la contaminazione è cominciata.

Per Greenpeace, che ha commissionato uno studio indipendente Fukushima. INES scale rating, l’incidente nucleare è già classificabile al settimo livello, ossia quello più elevato.

Via | La Voix du Nord

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