Aerei
Gli F-22 Raptor dell’aeronautica militare americana presto al 50% di biofuel

Per ora si è trattato di un esperimento riuscito. Molto presto potrebbe diventare una consuetudine: fare il pieno a un F-22 Raptor, caccia militare in forza all’aeronautica Usa, per il 50% con carburante per jet e per un altro 50% con biofuel ottenuto da Camelina Sativa.
Il test con il biofuel si è svolto lo scorso 18 marzo e un Raptor ha volato fino a 40.000 piedi – superando una volta e mezzo la velocità del suono. Jeff Braun, direttore della USAF’s Alternative Fuels Certification Division, ha detto che l’aereo ha avuto una risposta “impeccabile”. L’obiettivo dell’esperimento è portare a regime l’uso dei biocarburanti nelle flotta dell’USAF, l’Areonautica militare Usa entro il 2016.
Ma i biocarburanti non sempre convincono gli ambientalisti. Spiega Sebastian Risso, portavoce per Greenpeace:
Per coltivare piante destinate a produrre biocarburanti occorre molto terreno che viene sottratto all’agricoltura e alla prodizione di piante per l’alimentazione umana. La maggior parte del territorio è già impegnato e dunque si forza a cambiare la produzione aumentando la coltivazione verso altre zone e aumentando l’emissione di gas serra. Non siamo sicuri che una crescita del mercato del biodiesel rappresenti una volta positiva; dobbiamo prima sapere da dove proviene e se la fonte è sostenibile.
Non sembra essere il caso della Camelina, che produce biocarburante di prima generazione e può essere coltivata su siti da bonificare o su terreni non adatti all’agricoltura. Secondo gli analisti entro il 2025 un miliardo di galloni di biocarburante prodotto da Camelina sarà destinato all’aviazione per un valore di mercato pari a 5,5miliardi di dollari. Il problema è che produrre biocarburanti richiede ancora troppa energia.
Via | BusinessGreen, Euractiv
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