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Inquinamento

Canada: al via il progetto per un impianto di cattura e sequestro di CO2 più grande al mondo

Più volte su Ecoblog abbiamo parlato della tecnica di cattura e sequestro della CO2 (CCS, Carbon Capture and Storage) e sull’argomento sono stati numerosi i lettori che hanno espresso i loro (leciti) dubbi sulla tecnologia. Nel mondo infatti sono presenti ancora pochi impianti dotati di questo sistema (spesso soltanto in via sperimentale), tuttavia in ottica futura c’è qualcuno che vede questa possibilità come la vera via d’uscita per un utilizzo del carbone come fonte di energia a basso impatto ambientale.

In riferimento a ciò vorrei segnalarvi un progetto canadese per il quale il governo della provincia indipendente del Saskatchewan ha dato l’ok nei giorni scorsi. Tale progetto prevede un investimento di circa 840 milioni di euro per realizzare un impianto CCS da applicare ad una delle 6 unità a carbone della centrale di Boundary Dam, presso Esteven. L’unità interessata è in corso di ammodernamento ed rientrerà in servizio con una potenza di 110 MW. L’impianto di cattura e sequestro consentirà l’abbattimento di circa un milione di tonnellate di CO2 all’anno, equivalenti più o meno alle emissioni prodotte da 250.000 autoveicoli.

Si tratta del maggiore progetto di CCS applicato ad una centrale a carbone attualmente in fase di realizzazione al mondo. L’anidride carbonica catturata verrà stoccata in pozzi petroliferi in via di esaurimento. L’entrata in servizio dell’impianto è prevista per la fine del 2014. Assisteremo nei prossimi anni al proliferare di queste tecnologie?

Chissà, ciò che sembra certo è che, in nome dell’utilizzo del carbone, molti governi stanno spingendo verso questa possibilità; allo stato attuale delle cose però l’efficacia di un simile sistema e le ripercussioni benefiche sull’ambiente rimangono soltanto una chimera.

Via | Theglobaeandlail.com
Foto | Flickr

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