Automobili GPL e Metano
Standard di ricarica per auto elettriche: sette case automobilistiche stringono un importante accordo

Che il mercato dell’auto elettrica sia destinato a crescere in maniera sensibile nei prossimi anni è sempre più probabile e ancora di più lo è in questo momento alla luce di un importante accordo, segnalatoci dagli amici di Autoblog.it, recentemente sottoscritto da alcune delle più importanti case automobilistiche al mondo. Sette grandi produttori di auto (Audi, Bmw, Daimler, Ford, General Motors, Porsche e Volkswagen) hanno infatti approvato uno standard comune per la ricarica dei veicoli elettrici.
Il sistema attuato, si legge, uniforma in un unico connettore tutte le diverse configurazioni di ricarica delle auto e le stazioni di rifornimento; questo varrà sia in Europa che negli Stati Uniti. L’approccio comune dei costruttori in entrambi i continenti agevolerà quindi la pianificazione delle infrastrutture future; inoltre, l’adozione di un protocollo di comunicazione comune, permetterà l’integrazione dei veicoli elettrici nelle smart grid.
La nuova piattaforma di ricarica comune è retrocompatibile sia con il connettore J1772 (utilizzato nel mercato americano), sia con i sistemi europei basati sullo standard Lec 62196 di tipo 2, che adotta un connettore della medesima forma. Insomma, nulla di trascendentale, ma semplicemente un piccolo passo in avanti nella comunicazione fra le parti; una situazione che potrebbe però sortire effetti importanti, non ultimo quello di dare un imput, chissà decisivo, verso la tanto agognata elettrificazione del parco veicolare.
Tuttavia occorre rimarcare, com’è abbastanza ovvio, che dietro tale accordo si nascondano grandi interessi commerciali su scala mondiale. E quelle case automobilistiche che non hanno sottoscritto gli accordi? In questo caso farei una distinzione.
Se infatti da un lato si può osservare l’assenza di colossi quali Citroen e Peugeot, che però già da qualche tempo hanno inserito la produzione di veicoli elettrici in maniera seria all’interno dei loro programmi, dall’altro vi è per esempio la nostrana Fiat, avulsa cronica a questo tipo di cose e probabilmente soddisfatta di galleggiare ai primi posti delle classifiche delle emissioni, podio che, come più volte rimarcato, è dovuto principalmente alla produzione di una gamma di autovetture a bassa cilindrata che non a reali accorgimenti aziendali per migliorare l’efficienza e ridurne le emissioni.
I programmi a medio-lungo termine, si osserva purtroppo per l’ennesima volta, non sono questioni di interesse per il nostro Paese.
Via | Guidoelettrico.com; Autoblog.it
