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Sviluppo insostenibile, l’impronta schiavista di ognuno di noi

Quanti schiavi lavorano per noi ogni giorno? Più di quanti crediamo. Ecco un modello di calcolo per ricavare la nostra impronta schiavista.

Dopo la miriade di applicazioni che consentono di calcolare la nostra carbon footprint, altre che ci aiutano a determinare l’impronta idrica della nostra alimentazione, a completare il quadro della nostra assunzione di responsabilità ci ha pensato un’associazione americana, Call and Response, creando la slavery footprint.

Si tratta di un calcolatore dell’impronta schiavista. Nel mondo ci sono 27 milioni di persone che lavorano sfruttate o sottopagate, in condizioni lavorative ben poco eque e solidali. Quest’applicazione calcola il nostro impatto sulla schiavitù mondiale, in base alle nostre abitudini alimentari, alle nostre scelte di consumatori, più o meno attente al ciclo di vita dei prodotti, al nostro abbigliamento.

Se indossiamo un diamante, ad esempio, quanti minatori africani abbiamo sulla coscienza? E se acquistiamo una t-shirt prodotta in Cina, siamo consapevoli che potrebbe essere stata prodotta da un bambino sottopagato e denutrito? Per calcolare il vostro impatto sulla schiavitù globale cliccate qui.

Via | Le Monde

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