Seguici su

Africa

Occupy Durban? Alla Conferenza sul clima Paesi più esposti ai cambiamenti climatici pronti a dare battaglia

Occupy Durban? Tra i Paesi più esposti ai cambiamenti climatici si insinua il germe della protesta ad oltranza al COP17


Il clima della conferenza di Durban si surriscalda ancor prima dell’inizio dei negoziati, previsto per il prossimo 28 novembre. Abbiamo parlato nei giorni scorsi dei buoni propositi dell’Europa, intenzionata a promuovere un Kyoto bis.

In queste ore si apprende che i Paesi più esposti ai cambiamenti climatici sono pronti a dare battaglia, occupando la sede dei trattati fino a quando non si prenderanno impegni concreti verso azioni davvero risolutive. A chiamare all’appello i Paesi più afflitti dal riscaldamento globale è l’ex presidente del Costa Rica, José María Figueres. “A che serve passare da un vertice inutile all’altro?”, si chiede Figueres, e come dargli torto dopo il flop di Copenhagen?

Siamo andati a Copenhagen con l’illusione di poter raggiungere un accordo equo. Siamo andati a Cancún dove abbiamo osservato dei progressi, ma non sufficienti. La nostra frustrazione è profonda e continua a crescere. Ora sentiamo che abbiamo bisogno di ulteriori conferenze. Dobbiamo fare sul serio. Dovremmo andare a Durban con la ferma convinzione di non tornare fino a quando non abbiamo fatto sostanziali progressi.

Dichiarazioni che lasciano trapelare l’esasperazione di chi invia i propri delegati non a fare una passeggiata di conferenza in conferenza, ma con la speranza di ottenere risultati e provvedimenti concreti di cui ha estremo bisogno per tutelare la popolazione da ulteriori calamità e migrazioni climatiche.

I Paesi in via di sviluppo avvertono che i cambiamenti climatici non sono prioritari nell’agenda dei Grandi. La rabbia ha raggiunto il suo culmine il mese scorso quando è saltato l’accordo per l’accesso dei Paesi in via di sviluppo ad un fondo per adattarsi ai cambiamenti climatici, a causa dell’Arabia Saudita e degli Stati Uniti che si sono tirati indietro in extremis.

Un portavoce dei Paesi in via di sviluppo ha dichiarato che occorre un movimento come Occupy Wall Street per ottenere risultati concreti, altrimenti andrà a finire peggio di Cancùn. È la nascita di Occupy Durban?

Via | Guardian
Foto | Jacoline Prinsloo COP17

Ultime novità