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Consigli pratici per l’isolamento termico degli edifici

L’isolamento termico dell’edificio rappresenta un intervento importante in sede di risparmio energetico, e richiede conoscenze tecniche adeguate nello stabilire materiale e spessore adeguati.


L’isolamento termico dell’edificio rappresenta un intervento importante in sede di risparmio energetico, e richiede conoscenze tecniche adeguate nello stabilire materiale e spessore adeguati (qui la breve guida pubblicata ieri NdR); ma in vista degli incentivi per gli investimenti nel settore edilizio volti ad una maggiore efficienza energetica degli edifici leggiamo un po’ di cosa si tratta e come si può intervenire.

Il tipo di costruzione o la tipologia dell’isolamento dipendono da vari fattori, tra cui anche le preferenze del committente, ma per ottenere un basso consumo energetico dell’edificio è preferibile adottare precisi modelli di costruzione e precise forme architettoniche. In questo caso la compattezza dell’edificio è la prima caratteristica del risparmio energetico, dove la superficie dispersiva è ridotta ai minimi termini e le sporgenze, le rientranze, gli incastri dovranno essere il più possibile evitati.

Abbiamo visto che l’elemento determinante per le dispersioni di calore della nostra casa è costituito dal coefficiente U, che non dipende solo dal materiale isolante ma dal suo spessore e dal resto della struttura.

La struttura portante di una casa può essere infatti costituita da cemento armato, acciaio o legno, mentre il tetto può essere eseguito in più modi. Mentre nel caso della struttura l’isolamento è posto nelle pareti e nella loro intercapedine, l’isolamento del tetto è applicato sopra, sotto o tra le travi portanti.

Il materiale isolante inoltre possiede caratteristiche di resistenza meccanica, conduttività termica, comportamento all’acqua e all’umidità, al fuoco e stabilità dimensionale, che vanno tenute in considerazione. La questione degli spessori da scegliere viene stabilita dai tecnici del settore: solitamente vi sono delle soglie minime da rispettare secondo le norme edilizie e tecniche, insieme ad una verifica termoigrometrica delle pareti per accertarsi che non ci sia condensa al loro interno. Nella norma vengono consigliati almeno 8 cm di isolante per quanto riguarda almeno le chiusure verticali.

Abbiamo visto una breve lista di materiali che vengono utilizzati per l’isolamento e ora vediamo invece come applicarli agli edifici, preferendo i materiali a risparmio energetico e non dannosi per l’uomo. Ricordiamo comunque che, in ordine di importanza, gli interventi da evidenziare riguardano l’isolamento del sottotetto, quello di serramenti e vetri, pareti perimetrali e pavimenti.

  1. Sopra le travi portanti vengono utilizzati il polistirolo espanso o estruso, la lana di vetro e quella di roccia. Altri tipi di isolanti che possono essere applicati tra le travi sono la canapa, il sughero, la fibra di legno, il poliuretano.
  2. Tra le travi portanti. polistirolo espanso (pannelli autobloccanti), lino, lana di vetro e di roccia, canapa, fibra di legno, lana di pecora, cellulosa.
  3. Per isolare l’ultimo solaio si utilizzano polistirolo espanso, canapa, fibra di legno, sughero, lana di pecora o cellulosa.
  4. Per isolare le pareti esterne: polistirolo espanso o estruso, canapa, fibra di legno, sughero, lana di vetro e di roccia , minerale espanso.
  5. Intercapedine: polistirolo espanso o estruso, lino, lana di vetro e di roccia, canapa, fibra di legno, sughero, minerale espanso, vetro cellulare, cellulosa.
  6. Per l’isolamento acustico si possono utilizzare polistirolo espanso, canapa, fibra di legno
    lino, lana di vetro e di roccia, lana di pecora e sughero.
  7. Per l’isolamento perimetrale infine si utilizzano il polistirolo espanso e quello estruso.
  8. Per le tubazioni lana di vetro, poliuretano.
  9. Per l’isolamento interno della parete cellulosa, poliuretano accoppiato con alluminio.
  10. Per il pavimento polistirolo espanso idrofobizzato e polistirolo
    estruso

Approfondendo, per quanto riguarda l’isolamento delle pareti si possono applicare due tipologie di interventi:

Sistemi di isolamento a cappotto

    Il sistema a cappotto, che prevede la posa dell’isolante al’esterno delle strutture di tamponamento, è un tipo di intervento che consente di isolare le superfici verticali anche degli edifici esistenti, anzi in questo caso vengono pienamente rivalutati. I vantaggi riguardano soprattutto la continuità dell’isolamento, la correzione dei ponti termici, e un maggior comfort invernale ed estivo grazie all’aumento dell’inerzia termica delle pareti.

Sistemi di isolamento nelle pareti interne

    La posizione dell’isolamento è valutata in sede di dì considerazioni circa la quantità di calore accumulato dalla parete, quando riscaldiamo la casa in inverno, e dai materiali che si trovano all’interno del materiale isolante. Nel caso, ad esempio, in cui il riscaldamento sia centralizzato a funzionamento continuo si opta solitamente per l’isolamento esterno, perché il calore accumulato dalle pareti durante l’esercizio diurno compensa le perdite quando di notte l’impianto è spento. Si isola invece all’interno nel caso del riscaldamento autonomo, dove gli ambienti sono riscaldati saltuariamente e in tempi rapidi si voglia ottenere una temperatura confortevole all’interno del locale.

L‘isolamento in intercapedine

    Solitamente è una soluzione intermedia alle altre due. Questo sistema è ancora oggi il più diffuso. La camera d’aria all’interno della parete svolge le funzioni di smaltimento del vapore acqueo e da protezione per le infiltrazioni dell’acqua piovana.

In ultimo sarebbe sempre opportuno isolare l’involucro edilizio sempre dall’esterno, se possibile. In questo modo si ottengono facilmente i parametri richiesti dalla classe energetica prescelta.

Foto | Flickr

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